Autorità portuale di Brindisi: la nomina di Haralambides, tra accuse e scontri politici, arriva in Senato

Sebbene manchi ancora la formalizzazione e il relativo decreto ministeriale, la nomina del prossimo presidente dell’Autorità portuale di Brindisi ormai destinata ad Hercules Haralambides ha già scatenato reazioni politiche. In Senato si è infatti trasferita la disputa, tutta politica, tra i due schieramenti. Da un lato il senatore del Pd Salvatore Tomaselli ha criticato la scelta di un professore greco, dall’altro il senatore del Pdl Michele Saccomanno ne ha difeso la legittimità. “I commenti successivi alle designazioni a presidenti delle Autorità portuali pugliesi – scrive Tomaselli – hanno visto Saccomanno difendere la designazione di Haralambides, personalizzando la polemica politica accusandomi di demagogico localismo. Una designazione che, ovviamente, non ci convince nel metodo seguito e non nel merito, su cui non possiamo che sospendere il giudizio, non avendo la possibilità di conoscere qualità e competenze di una persona così lontana dal nostro territorio”. La scelta del Ministro Altero Matteoli, su indicazione del sindaco Domenico Mennitti che, insieme a Provincia e Camera di commercio, ha espresso i tre nomi da designare, non poteva certamente trovare l’appoggio del centrosinistra.  “L’aver auspicato che si potesse scegliere una competenza locale alla guida del porto di Brindisi – ha spiegato Tomaselli – dopo anni di fallimenti e dopo aver sperimentato, in nome dell’appartenenza politica o di ipotetiche professionalità, solo guide esterne al territorio (Mascolo, Ravedati, Giurgola), non può certo divenire quasi una colpa. In realtà, per Brindisi mi sarei aspettato dai rappresentanti del centrodestra locale un atteggiamento meno snobistico e più interessato ad un progetto per il porto, più che alla voglia di piazzare bandierine: e magari, a parità di competenze e professionalità, nessun pregiudizio verso l’essere o meno brindisini o pugliesi”. Al senatore di centrosinistra, risponde però quello del centrodestra ricordando anche gli “errori” commessi dai dirigenti scelti dalla sinistra per guidare lo scalo pugliese. “Oggi, apprezzati da opinioni di destra e sinistra abbiamo allargato l’orizzonte per permettere a Brindisi, e agli operatori che su Brindisi vogliono operare, un incentivo di possibilità e risultati – ha ribadito Saccomanno –. Ognuno poi crei sinergia operativa e disinteressata più che adulazioni”. Dalla Regione intanto, non sono ancora arrivate le firme chieste da Matteoli prima dell’emanazione del decreto.

Salvatore Carruezzo