Porto di Ancona: osservatorio su Piattaforma logistica

Lo sviluppo dell’intermodalità nelle Marche e le possibili proposte per una gestione integrata del servizio ferroviario sono stati i temi dell’incontro dell’Osservatorio sulla piattaforma logistica che si è tenuto questa mattina in Regione. Alla riunione hanno preso parte l’assessore ai trasporti Luigi Viventi, il presidente della Camera di Commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, il presidente dell’Autorità portuale Luciano Canepa, amministratori e il presidente di Interporto Marche Roberto Pesaresi.

Oltre a fare leva sull’asset porto, interporto, aeroporto come sistema per favorire il decollo del traffico intermodale, è necessario avviare ulteriori misure. «Quest’anno – ha ricordato Viventi – abbiamo recuperato molto terreno con lo sblocco di passaggi importanti per l’uscita ovest e per il bypass di Falconara ma le Marche soffrono di un ritardo infrastrutturale più che decennale.

E tutto ciò non è certo agevolato dall’attuale congiuntura economica. È necessario, dunque, che ognuno faccia la propria parte per evitare pericolose situazioni di stallo». In quest’ottica si inserisce la possibilità di prevedere una cornice legislativa regionale che promuova il trasporto su ferro, che lo faciliti e renda il territorio interessante anche per eventuali interventi da parte dei privati.

Le opere sulla linea ferroviaria Adriatica rendono la dorsale Adriatica ormai percorribile da tutte le tipologie di carichi amplificando le potenzialità di sviluppo ma, di fatto, le Marche restano ancora fuori dalle grandi logiche europee. Per recuperare questa marginalizzazione si sta chiedendo all’Europa il riconoscimento nel Core network europeo della tratta ferroviaria fino ad Ancona, che lo stesso gruppo FS ha già riconosciuto a mercato.

Viventi e Giampieri hanno sottolineato la necessità di un approccio realistico e «moderno» rispetto ai nuovi scenari, caratterizzati in ogni settore dalla drastica riduzione di risorse pubbliche. «Ciascuno – hanno detto nel corso dell’incontro – dovrà fare la propria parte in maniera coordinata, con logiche di integrazione tra pubblico e privato e con un cofinanziamento pubblico che sarà necessariamente limitato».

Salvatore Carruezzo