Porto di Bari: accordo tra Authority e Interporto regionale

La revisione della rete TEN-T da parte della Commissione Europea che ha comportato l’individuazione del nuovo tracciato del Corridoio 1 Helsinki- Malta, attraverso la direttrice Nord-Sud che da Napoli porta a Bari, facendo del nostro scalo il capolinea della tratta marittima verso il mediterraneo orientale, cambia l’orizzonte strategico entro il quale gli attori del sistema infrastrutturale di questo territorio debbono muoversi e pensare.

Le scelte nuove strategiche comunitarie pongono in capo al territorio nuove responsabilità e l’esigenza di scelte progettuali all’altezza delle aspettative che l’Europa ripone in noi.
Per questo è necessaria una svolta nei rapporti fra due dei principali attori del sistema infrastrutturale quali sono l’Interporto Regionale di Puglia e l’Autorità Portuale del Levante.

Non è soltanto maturo ma è urgente il momento di passare da una sostanziale separatezza operativa e progettuale ad una vera e propria integrazione che abbia come obiettivo lo sviluppo del sistema logistico territoriale nella nuova prospettiva strategica disegnata dall’Europa.

Vi sono oggi le condizioni perché questo avvenga. Infatti il prossimo avvio del cantiere per completamento della colmata di Marisabella sul versante portuale e l’accordo fra Interporto e FS per la gestione di un grande scalo merci ferroviario al servizio dell’intermodalità rendono, nel medio periodo, le due infrastrutture adeguate alla realizzazione di quegli obiettivi di crescita e sviluppo nei quali per prima ha dimostrato di credere l’Europa, riconoscendo in questo modo la vitalità dimostrata in questi anni da sistema logistico territoriale.

Interporto ed Autorità Portuale decidono di dare vita, nell’immediatezza ad una fase di integrazione operativa volta a realizzare progetti comuni ed acquisire finanziamenti per opere di comune e pubblico interesse.
Lo scopo primario è la promozione di uno sviluppo economico sostenibile sia sul piano delle nuove infrastrutture che su quello dei servizi.

La prima sfida che le due strutture intendono lanciare è quella dello sviluppo dell’intermodalità ferroviaria e marittima, favorendo lo spostamento di traffico dalla strada alla ferrovia. Nella condizione data ciò è possibile con la costruzione di una via dedicata al trasporto pesante dal porto all’interporto che eviti le interferenze con il traffico cittadino e alleggerisca il tessuto urbano dalla presenza dei veicoli pesanti.

Questa nuova viabilità dovrà essere progettata d’intesa con il Comune di Bari, in coerenza con la pianificazione comunale ed in particolare con la strada camionale che il Comune medesimo sta progettando per collegare il porto con la viabilità extraurbana.
Interporto di Puglia e Autorità Portuale, in accordo con gli Enti territoriali competenti, intendono dare un impulso alla progettualità complessiva (camionale e raccordo con l’Interporto) in modo tale da poter accedere alle rimodulazioni dei fondi PON attualmente in corso. A tal fine le due strutture intendono mettere in comune le necessarie risorse umane.

In questo contesto Porto ed Interporto, sul piano del modello gestionale, ritengono che le due infrastrutture, così come già oggi avviene, debbano mantenere un carattere di terzietà rispetto ai vettori, al fine di garantire massima flessibilità d’impiego e pluralità di servizi e tipologie di traffico.

Proprio la richiamata nuova prospettiva disegnata dal quadro delle reti TEN-T impone agli attori del territorio di saper gettare uno sguardo anche su una prospettiva di più lungo periodo dato che l’ingresso di Bari nella rete “ core” dei porti di interesse europeo può significare l’aprirsi di nuove prospettive di traffico.

Porto ed Interporto, nel contesto di un rinnovato rapporto con la città, si impegnano ad un serrato confronto sul futuro logistico del territorio che abbia come orizzonte lo sviluppo sostenibile e quindi sviluppando, diversamente dal passato, una ricerca comune sulla prospettiva di una crescita delle infrastrutture in armonia con il tessuto urbano e la vivibilità dell’ambiente.