Porto di Bari: Guadagnuolo replica all’Autorità portuale

Premetto che la società Bari Porto Mediterraneo s.r.l. è stata costituita dall’Autorità portuale di Bari nell’anno 2004 e le è stata affidata la concessione per la gestione delle stazioni marittime e dei servizi di supporto ai passeggeri nel porto di Bari a partire dal 1° gennaio 2005.

Nel dicembre 2005, il sig. Mariani è stato nominato Commissario dell’Autorità portuale di Bari e nel gennaio 2006 il sottoscritto ing. Manlio Guadagnuolo è stato nominato Commissario aggiunto della stessa Autorità portuale.

Nel giugno 2006, l’Assemblea dei Soci della Bari Porto Mediterraneo (Autorità portuale, Camera di Commercio, Banca Popolare di Bari e soci privati, tra cui gli agenti marittimi e le imprese portuali) ed il successivo C.d.A. hanno nominato il sig. Mariani quale Presidente della Bari Porto Mediterraneo e il sottoscritto ing. Manlio Guadagnuolo quale Amministratore Delegato.

Nel dicembre 2006, il sig. Mariani è stato nominato Presidente dell’Autorità portuale di Bari e sono pertanto venute meno le cariche commissariali.
Nel piano operativo triennale 2007-2009 dell’Autorità portuale di Bari, il sig. Mariani scriveva che “La Bari Porto Mediterraneo ha svolto un ruolo di grande rilievo per la crescita del Porto di Bari attraverso l’efficiente e proficua gestione del terminal crociere e del terminal traghetti”.

Fino al febbraio 2008, l’Autorità portuale di Bari è stata presente nel C.d.A. della Bari Porto Mediterraneo, dapprima con il Presidente Mariani e poi con il Segretario Generale sig. Sommariva, condividendo tutte le scelte gestionali della Società ed apprezzando l’operato del sottoscritto, come rilevabile dai verbali.
Nel febbraio 2009, il Comitato Portuale, su proposta del Presidente Mariani, deliberava in merito all’annullamento, in autotutela, della concessione affidata nel 2004 alla Bari Porto Mediterraneo.

Nel maggio 2009, una Commissione Ministeriale di indagine (costituita da un alto magistrato amministrativo e da due importanti professori universitari di diritto amministrativo), nominata dall’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, esprimeva, nella propria relazione conclusiva, forte apprezzamento per l’operato del sottoscritto nella veste di Amministratore Delegato della Bari Porto Mediterraneo, evidenziando, viceversa, numerosi profili di mala gestio del sig. Mariani alla guida dell’Autorità portuale di Bari, tanto da chiederne il commissariamento al Ministro Matteoli.

Nella stessa relazione della Commissione Ministeriale, inoltre, veniva evidenziato che, nell’ambito dell’audizione del sig. Mariani, lo stesso dichiarava che la gestione della Bari Porto Mediterraneo era “ottima” (testuale), certificando l’impeccabile gestione della B.P.M. svolta dal sottoscritto a partire dal giugno 2006.

Stesse affermazioni sull’operato del sottoscritto sono state effettuate da tutti i Soci ed i Consiglieri di Amministrazione della Bari Porto Mediterraneo, alcuni dei quali hanno definito la mia gestione “eccellente”, come riportato nei verbali dei Consigli di Amministrazione e delle Assemblee dei Soci, nonché in alcune comunicazioni agli atti della B.P.M..

Tutto ciò sino al marzo 2010, allorquando, per scelta dell’allora Presidente della Camera di commercio di Bari, si è proceduto alla revoca delle mie deleghe ed alla nomina di un nuovo Amministratore Delegato della Bari Porto Mediterraneo.
Da quel momento, nell’illusione di trovare un’intesa con il sig. Mariani, i nuovi amministratori hanno volontariamente provveduto a cedere le attività della B.P.M. all’Autorità portuale, fino ad annullarle in brevissimo tempo e, pertanto, ad intesa non avvenuta, hanno moltiplicato a dismisura le azioni legali contro l’Autorità, a difesa degli interessi patrimoniali della B.P.M..

Inoltre, dal maggio 2010, l’Autorità portuale di Bari ha affidato ad una nuova società – operante non già nell’ambito delle gestioni dei terminal portuali, bensì principalmente nel settore delle pulizie – la gestione delle stazioni marittime e dei servizi di supporto ai passeggeri del Porto di Bari.

Quale conseguenza, il Porto di Bari ha iniziato a registrare un evidente declino, sia con riguardo alla qualità dei servizi ai passeggeri, sia ai traffici portuali, sia ai risultati economici nei bilanci dell’Autorità portuale, che, infatti, si sono chiusi con un disavanzo sempre più consistente, tanto che il Bilancio di previsione 2012 dell’Autorità portuale è stato approvato con una perdita di oltre 4.000.000 di Euro.

Inoltre, con il Decreto Ministeriale n.357 del 13.10.2011, l’Autorità portuale di Bari, unico caso in Italia, ha perso tutti i finanziamenti di cui disponeva per la realizzazione delle infrastrutture portuali, per un totale di 86 milioni di euro, per non aver aperto un solo cantiere nei sei anni di gestione del Sig. Mariani né realizzato alcun progetto cantierabile.

Peraltro, lo stesso sig. Mariani ha autocertificato il dissesto finanziario e l’impossibilità di funzionamento dell’Autorità portuale nella nota prot. n. 3123 del 31 marzo 2011 da egli inviata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, laddove afferma che “È di tutta evidenza che, qualora la ricognizione [del Ministero sui finanziamenti infrastrutturali non utilizzati dall’Autorità portuale di Bari, di cui al Decreto “Milleproroghe”, poi revocati col successivo D.M. n.357/2011 su citato] mettesse [avesse messo] in discussione i fondi necessari alla realizzazione dei Piani triennali delle Opere, che formano parte integrante dell’avanzo di amministrazione, ci troveremmo, di fatto, dinanzi ad una profonda alterazione degli equilibri finanziari stabiliti con Bilanci già approvati dal Ministero competente compromettendo così la funzionalità dell’Ente”.

A testimonianza dei risultati conseguiti durante gli anni di gestione da parte del sottoscritto ing. Manlio Guadagnuolo dei traffici traghetti e crociere nel Porto di Bari, ritengo opportuno riportare i seguenti dati, ricavabili dai documenti ufficiali dell’Autorità portuale di Bari:

•       il traffico passeggeri complessivo (traghetti e crociere) dal 2005 al 2009 ha registrato un incremento del 35%, a fronte di un +6% negli anni precedenti dal 2002 al 2004 e di un -0,5% dal 2009 al 2011;
•       il traffico crocieristico dal 2005 al 2009 ha registrato un incremento del 105%, a fronte di un +29% dal 2002 al 2004 e di un + 3% dal 2009 al 2011;
•       a fine anno 2009 (ultimo anno della mia gestione), il traffico passeggeri complessivo ha raggiunto 1.961.283 passeggeri ed il traffico crocieristico ha registrato 567.885 passeggeri;
•       dall’anno 2006 il Porto di Bari è diventato porto leader nell’Adriatico con riferimento al traffico passeggeri complessivo, avendo superato il Porto di Venezia;
•       anche il traffico ro-ro (trasporto rotabili) dal 2005 al 2009 ha registrato un sensibile incremento, soprattutto con riguardo ai collegamenti con Albania e Grecia (da 143.095 unità nel 2005 a 172.772 unità nel 2009).

In merito ai contenziosi legali, tutte le azioni giudiziarie a difesa della Bari Porto Mediterraneo, compresa la scelta dei legali, sono state condivise unanimemente dai Soci e nell’ambito dei C.d.A. della stessa Società. Con riferimento alle spese legali, durante la mia gestione, le spese per la doverosa difesa della Bari Porto Mediterraneo dall’annullamento della concessione ad opera dell’Autorità portuale di Bari ammontano ad alcune decine di migliaia di euro, per cui non mi constano spese legali per 900.000 euro per come asserito nell’articolo di stampa in oggetto, che comunque non riguardano la mia gestione.

Peraltro, mi preme sottolineare che le spese legali relative al mio ricorso avverso la nomina del Sig. Mariani a Presidente dell’Autorità portuale di Bari, avvenuta in data 7 giugno 2011, sono interamente a carico del sottoscritto e che, nell’ambito dello stesso ricorso, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Ente che ha emanato il Decreto di nomina) non ha presentato alcuna memoria difensiva in favore del sig. Mariani.

Per quanto riguarda la richiesta di risarcimento danni da me avanzata nei confronti della Bari Porto Mediterraneo per la revoca delle deleghe di Amministratore Delegato “senza giusta causa”, tengo a chiarire che, nell’ambito del bilancio della Bari Porto Mediterraneo, è stata prevista una somma complessiva, a titolo di risarcimento, di soli euro 130.000 lordi (e comunque tale somma non è mai stata corrisposta al sottoscritto) e non quella di oltre 2.000.000 di Euro riportata nell’articolo in oggetto.

Inoltre, è opportuno sottolineare che, con decisione unanime dei cinque membri del Consiglio di Amministrazione, nell’agosto 2009, l’Autorità portuale è stata esclusa dalla compagine sociale della Bari Porto Mediterraneo per comportamento gravemente lesivo e contrastante con i suoi doveri di socio. Tale decisione è stata impugnata dall’Autorità portuale che ha perso in tutti i gradi di giudizio, aggravando le spese legali dell’Autorità portuale e della Bari Porto Mediterraneo.

Ad ulteriore riprova della trasparente e proficua gestione del Porto di Bari da parte del sottoscritto ing. Manlio Guadagnuolo, tengo a chiarire che il sottoscritto giammai è stato oggetto di indagini da parte della Procura Regionale della Corte dei Conti, per cui i presunti danni erariali riportati nell’articolo in oggetto, per complessivi 11.221.962,43, sono assolutamente estranei alla gestione del sottoscritto.

Infatti, l’invito a dedurre del 19 ottobre 2011 della predetta Procura, citato nell’articolo in oggetto, non ha minimamente interessato il sottoscritto, in quanto esclusivamente rivolto ai componenti del Comitato portuale in carica nel 2004, epoca in cui non rivestivo alcun ruolo nell’ambito del Porto di Bari.

Peraltro, è utile evidenziare che l’Autorità portuale di Bari, in qualità di socio della Bari Porto Mediterraneo, ha svolto una lunghissima ispezione, durata oltre 6 mesi, sulla gestione amministrativa e contabile della B.P.M. operata dal sottoscritto, senza mai muovere alcuna contestazione.

Difatti, il sottoscritto, grazie alla riconosciuta condotta amministrativa sempre proba e trasparente, ha potuto godere incondizionatamente di stima e fiducia, sia sul piano professionale che umano.

In definitiva, nell’ambito dell’articolo in oggetto (pubblicato in data 7 marzo, ndr), nessuno dei rilievi mossi nei miei confronti ha alcun minimo fondamento di verità, essendo quanto da me asserito pienamente supportato dai documenti ufficiali da me puntualmente citati.

Manlio Guadagnuolo