Porto di Bari: forte incremento delle crociere, Grecia in ripresa e calo sull’Albania

Nel primo semestre di quest’anno, il porto del capoluogo pugliese, ha raggiunto la soglia delle 915mila unità, 9mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dato quest’ultimo, che consente di considerare positivamente il dato consuntivo nonostante il lieve segno meno (-1%).  In un contesto di forte criticità per le economie europee e di altrettanta stagnazione dei traffici marittimi, e in particolare del traffici traghetti,  il dato statistico di chiusura di fine semestre, comparato a quello di pari segmento, censito lungo i porti della dorsale adriatica, appare in assoluta tenuta.

Si tratta, evidentemente, di un dato generale, positivamente trascinato dalle crociere, che registrano una crescita esponenziale dei propri volumi, confermando Bari ai vertici delle classifiche nel Mediterraneo, con un segno positivo, il 25%, destinato a crescere ancora, grazie all’allungamento della stagione crocieristica e all’arrivo di sempre più prestigiose unità da crociera. In questo settore, il porto di Bari cresce, in termini percentuali, sugli imbarchi (25% ) oltre che sui transiti (11%) , grazie alla presenza contemporanea delle sempre più grandi navi ammiraglie della Costa Crociere, Msc Crociere e Royal Caribbean Cruise Line,  quest’ultima da quest’anno a Bari in home port.

Nel settore dei traghetti le perdite registrate sono le seguenti:  Montenegro ( -11%), Croazia (-10%) , seguiti dall’Albania (-7,2%) e dalla Grecia (-3,87). Questi dati, che andranno verificati al completamento della stagione estiva, sono sicuramente inseriti nelle tendenze generali di flessione dei movimenti passeggeri generati dalla grave crisi economica. Occorre tuttavia rilevare come il dato inerente il traffico con la Grecia rappresenti un’inversione di tendenza rispetto al calo registrato nell’anno 2011 che era stato di ben 16 punti.  Merita altresì grande attenzione, in tale difficile contesto, il dato riferito ai TIR, che registra a livello generale un segno positivo pari al 2,5 %.

Si tratta  dell’effetto combinato della crescita del segmento sulla linea con il Montenegro – grazie alla nuova fabbrica Fiat in Serbia,  lo stabilimento di Kragujevac,  inaugurato nello scorso mese di aprile, che si stima entro la fine del 2012 essere in grado di produrre fino a 200.000 vetture l’anno – e della crescita sostanziale del medesimo segmento sulla linea con la Grecia ( + 9%). Un grosso risultato, quest’ultimo, che fa pensare ad una lenta ripresa dei traffici commerciali con l’altra sponda. Altro segnale positivo, sempre sul fronte greco è la crescita dei bus del 35,45%. Per la prima volta, dall’inizio della crisi, tornano così a crescere i traffici con la Grecia.