Porto di Brindisi: parte il progetto Adri-Seaplanes

Dopo una delicata quanto accurata fase progettuale, sta per decollare ufficialmente ADRI-SEAPLANES, il progetto che mira a sviluppare, tra alcuni paesi che si affacciano nell’Adriatico, collegamenti veloci a basso impatto ambientale mediante l’utilizzo di idrovolanti. Lunedì 26 e martedì 27 novembre nella sede del Consiglio regionale pugliese, in via Capruzzi a Bari, i partner si incontreranno per un confronto sullo stato dell’arte dell’iniziativa, per tracciare le linee guida per l’immediato futuro e per analizzare le possibilità di collegamento mediante idrovolanti fra Italia, Grecia, Montenegro, Croazia, Albania.

Un sistema di collegamento veloce tra le zone costiere dei paesi coinvolti, molto vicini in termini chilometrici ma molto distanti in termini di connessioni. Le regioni adriatiche, infatti, non hanno una buona rete di collegamenti aerei diretti e le rotte marittime internazionali sono garantite solo fra i principali porti commerciali: una circostanza che influenza negativamente la creazione di stabili rapporti economici. A dimostrare la fattibilità di un simile progetto pilota, i buoni risultati conseguiti dall’esperienza greca relativa all’istituzione di una linea nazionale e internazionale di collegamenti regolari con idrovolanti tra le isole dello Ionio e la città di Bari.

I lavori verranno aperti lunedì 26 novembre alle 14.30 con l’introduzione e la presentazione del progetto e gli obiettivi del workshop. Nel corso della sessione di lavoro si parlerà delle esperienze dei Paesi adriatici nell’ambito del trasporto su idrovolanti e del contributo europeo nel favorire lo sviluppo di un sistema di trasporto a bordo di piccoli velivoli. I lavori del workshop si concluderanno il giorno successivo; con inizio alle 9.00, infatti, l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) modererà il dibattito dal titolo: “Armonizzazione e coordinamento delle normative vigenti in materia per lo sviluppo di un sistema di trasporto attraverso idrovolanti nei Paesi Adriatici.” Alle 11.30 si riunirà lo Adriseaplanes Steering Committee , organo decisionale di tutti i partner, per definire i successivi step propedeutici all’attivazione vera e propria della linea. A seguire a tutti i partecipanti saranno presentate le funzioni e il ruolo dell’Adriatic Steering Committee.

Il progetto, finanziato nell’ambito del programma comunitario di Cooperazione transfrontaliera Cbc Ipa Adriatico, si compone di un partenariato di eccezione costituito da Regione Puglia, Autorità portuale di Brindisi, Enac, Ministero dei trasporti del Montenegro, Porto di Pula (Croazia), Prefettura di Corfù(Grecia), porto di Bar (Montenegro) e porto di Valona (Albania).
L’operatività rimane di competenza della Capitaneria di Porto di Brindisi, col coordinamento diretto del comandante Giuseppe Minotauro, che sta seguendo personalmente l’iter dei lavori ai fini del rilascio delle connesse autorizzazioni previste dalle normative vigenti.

“Gli idrovolanti sono considerati mezzi ambientalmente sostenibili, non sono necessarie infrastrutture impattanti, e sono a basso costo- ha dichiarato il Commissario straordinario dell’Autorità portuale di Brindisi, Ammiraglio Ferdinando Lolli che ha spiegato – l’aspetto più interessante è che questo progetto, dopo un’intensa attività di relazione svolta in questi mesi verso i Paesi dei Balcani, ci mette in rete con quegli Stati che dal 2013 entreranno in Europa e diventeranno beneficiari di linee di finanziamento che noi non avremo più. Lavorare con loro, quindi, significa rimanere dentro quella rete progettuale che continuerà ad avere un accesso privilegiato ai fondi dell’Europa”.

Seaplanes, non è un progetto di meri studi di fattibilità: una parte consistente del budget è destinato ad azioni dimostrative con la creazione di una linea di volo di progetto e a questo scopo è previsto il noleggio di un idrovolante da 19 passeggeri, la realizzazione di piattaforme, un sistema radio e boe, un sistema comune di prenotazione on line. Saranno realizzati, inoltre, piccoli interventi infrastrutturali nei porti delle città coinvolte (pontoni galleggianti, canali di atterraggio, stazione radio etc etc), elementi questi tutti compatibili e integrati, in piena sicurezza col traffico portuale.