Porto di Brindisi: bocciato il bilancio di Haralambides

Nella seduta del comitato portuale di stamattina, il bilancio consuntivo 2012 presentato dal presidente Hercules Haralambides non è stato approvato; nonostante la discussione si sia protratta per ben due sedute precedenti e siano giunte anche le risposte ai quesiti posti negli ultimi due mesi. La relazione e le risposte non sono state ritenute esaustive dai componenti: il risultato è stato il voto negativo, con due astensioni (di Enel e Uil) e due voti favorevoli (del presidente e di Laura Cimaglia).

“Abbiamo discusso per sei ore di questo documento – ha detto alla fine della seduta il presidente Haralambides – e in queste settimane abbiamo fornito tutti i chiarimenti richiesti, Ci sono due pareri del revisori dei conti e una lettera del ministero che ci danno ragione e che descrivono il nostro documento come giusto. A questo punto, domani, invierò tutta la documentazione al ministero e sarà Lupi a decidere”.
Su eventuali dimissioni, legate alla bocciatura del bilancio, Haralambides non intende proprio parlare né ci pensa. “Andrò via se il ministro riterrà che il mio lavoro qui è finito”, è il suo commento.

Rinviata invece la nomina del segretario generale Cosimo Casilli. “E’ improponibile parlare di Casilli in un ente che ha una guida inappropriata – ha commentato il sindaco Mimmo Consales- non possiamo esprimerci sul segretario fino a quando ci sarà Haralambides. Il voto negativo al bilancio decreta la sua definitiva bocciatura. Farò in modo che il ministro Lupi comprenda le ragioni della nostra decisione e commissari questo ente”.
Su Casilli la posizione del sindaco è cambiata rispetto a sabato scorso ed è rientrata nei ranghi del Pd che, pur essendo il partito di Casilli, si è sempre dichiarato estraneo alla sua segnalazione. Da un alto il segretario cittadino Antonio Elefante lo aveva precisato già venerdì scorso, dall’altro il sindaco ne aveva prima incensato “gli ottimi contatti a livello ministeriale” fino a ieri, quando ha ritenuto di precisare che in realtà Casilli non era il suo candidato né quello del Pd.

Stessa linea seguita da Sergio Blasi (almeno ufficialmente), segretario regionale, che però ieri si trovava a Lecce proprio con Casilli. La confusione politica, generata forse dall’iniziale dichiarazione del sindaco che sembrava favorevole alla nomina del consigliere comunale di Galatone, è stata chiarita all’interno del partito.

Probabilmente la sua nomina, come ha spiegato Haralambides, è stata condivisa all’inizio. Poi qualcosa è cambiato. “Giovedì erano tutti d’accordo – ha raccontato il professore greco – sia gli operatori sia i politici a livello locale, regionale e nazionale. Per questo ho aggiunto il punto all’ordine del giorno”.
Infine sulle motivazioni che hanno portato alla bocciatura del bilancio l’attenzione è stata rivolta, in particolare, ai 700mila euro di premi previsti per i dipendenti: denaro, però, già inserito nel bilancio preventivo approvato dallo stesso comitato.

La disputa è relativa alla necessità di portare in comitato l’approvazione della contrattazione di secondo livello: secondo la legge il comitato dovrebbe approvarli ma, in questi anni, non c’è mai stata la ratifica, come invece avviene nelle altre Authority.

Anche su questo il ministero ha espresso un parere che però viene contestato dal comitato perché, sempre secondo operatori e rappresentanti delle istituzioni, il quesito posto non sarebbe corretto.
In virtù di questa spaccatura i dipendenti dell’ente hanno fatto sapere che non accetteranno ulteriori critiche da parte del sindaco.  “I lavoratori dell’Autorità portuale di Brindisi, costretti a vivere da mesi in un clima di forti polemiche e mortificazioni professionali anche a seguito dell’ultimo comunicato stampa del sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, esprimono il loro disappunto per le dichiarazioni in esso contenute – hanno scritto in una nota -. Dichiarazioni  che reiterano l’azione di svilimento della loro professionalità ed impegno. Azione, questa, strumentalmente adottata troppo spesso dalla politica, principale artefice, invece, delle fortune e sfortune della Città-porto, che in questi mesi di forti contrasti ha, sovente, mosso pesanti accuse nei confronti dell’intera struttura.

E’ fin troppo facile scaricare responsabilità sui dipendenti, invece di elevare la discussione ai livelli ad essa consoni. Le questioni politiche devono essere lasciate fuori dagli uffici, il cui operato viene  regolarmente sottoposto al vaglio degli organi di controllo preposti. Alla luce di quanto sopra i lavoratori significano, dunque, il loro malessere riservandosi al contempo di adire ogni azione a tutela della propria dignità professionale”.

 

Francesca Cuomo