Porto di Genova: sbarcato primo container in “pre clearing”

E’ stato il container n. 4479031 arrivato a bordo della “Hong Kong Bridge” il primo che ha beneficiato della procedura di preclearing, diventata operativa nei porti di Genova e La Spezia. Si tratta di una procedura sperimentale che permette di velocizzare fino a 36 ore le operazioni di sdoganamento permettendo, così, una maggiore competitività agli scali.

“Sono stati necessari anni di lavoro – ha spiegato il Presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo – ma basta respirare il clima in banchina oggi tra operatori e autorità per comprendere come con rivoluzioni a costo zero e con tanta buona volontà si possano ottenere straordinari successi. La sperimentazione va già molto bene, oltre le nostre previsioni: a regime raggiungeremo obiettivi molto interessanti”.

In pratica lo sdoganamento della merce avviene in mare “La richiesta di preclearing – ha sottolineato Claudio Monteverdi, Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Genova – viene avanzata dalla compagnia marittima. Una volta attivata la procedura la Capitaneria di Porto ci assicura il controllo della nave che dovrà procedere sulla rotta prestabilita per Genova senza soste o deviazioni. Nel momento in cui la Capitaneria ci aggancia la nave, noi consentiamo agli operatori la presentazione della dichiarazione doganale”.

La nave è stata “presa in consegna”, con un monitoraggio continuo, ha spiegato l’Ammiraglio Vincenzo Melone, Comandante della Capitaneria di Porto di Genova, all’altezza delle Isole Greche e controllata fino all’arrivo nello scalo del capoluogo ligure. Soddisfatto tutto il mondo dello shipping, alla prima operazione di Pre Clearing erano presenti i vertici di Agenti Marittimi e Spedizionieri.”Abbiamo lavorato tanto assieme alle altre categorie per ottenere questo e i numeri dicono molto – ha concluso Alberto Cordella, Direttore Generale del Terminal Sech – questa nave fa circa 1300 pezzi di sbarco, di cui 355 sono in preclearing. In questo modo creiamo maggiore efficienza per la catena logistica e di conseguenza maggiore capacità di movimentazione per il terminal”.