Porto di Civitavecchia: Hub strategico per merci e crocieristi

CIVITAVECCHIA – Un investimento da oltre 1,4 milioni di euro, un carico di 25 mila tonnellate iniziali di provviste, nuove opportunità occupazionali ed una volata importante al prossimo terminal container. Può essere letto in quest’ottica il nuovo accordo commerciale siglato da Cfft (Civitavecchia Fruit & Forest Terminal) che si occuperà dell’approvvigionamento di provviste a bordo delle navi da crociera della compagnia Royal Caribbean.

La merce arriverà dall’America al porto di Civitavecchia e da qui imbarcata sulle navi. “Dobbiamo ringraziare il Pif, la Asl e le Dogane – ha spiegato il presidente di Cfft Steven Clerckx – per averci aiutato in tempi brevissimi, nell’arco di circa sei mesi, ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per poter lavorare merce e generi alimentari americani”.

L’avere uno stabilimento a ciglio banchina come quello della Cfft è stato sicuramente un elemento non trascurabile nella sottoscrizione di un accordo – siglato anche con la società Ebrex – che la stessa società e l’Autorità Portuale contano e sperano di poter ampliare, coinvolgendo anche altre compagnie, a partire ad esempio da Carnival. “Dopo il traffico auto con Fca e i 52 nuovi accosti per la frutta con il centroamerica – ha commentato entusiasta il presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti – questo è un altro importante tassello.

Abbiamo buttato giù un muro che sembrava invalicabile, quello dell’approvvigionamento di provviste per le navi. Prosegue quindi l’impegno a trasformare questo porto in un hub di riferimento per il Mediterraneo, non solo per i passeggeri ma anche per le merci. Ed oggi con questa attività di provveditoria marittima puntiamo a diventare anche il primo porto del Mediterraneo in questo settore. Stiamo confermando di saper rispondere con efficienza ed efficacia alle domande del mercato, dimostrando affidabilità”.

Perché, come ha spiegato anche il consigliere di Cfft Sergio Serpente “si tratta di un servizio importante che mancava al nostro scalo. Il nostro progetto è quello di intervenire – ha aggiunto – con ulteriori investimenti. Questo servizio, insieme al potenziamento del traffico della frutta, è da traino anche per lo sviluppo dei container. Oltre, ovviamente, a garantire nuova occupazione”. Obiettivo questo, caro anche alla stessa Autorità Portuale.