Porto di Napoli: per De Caro in tempi celerissimi il nuovo presidente

NAPOLI – Potrebbe arrivare in tempi brevi, “celerissimi”, il nome del nuovo presidente dell’Autorità portuale di Napoli. O, almeno, è questo l’auspicio di Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti, in città per un incontro sulle potenzialità del porto di Napoli.

“Non avremmo fatto la riforma dei porti, nella quale un pezzo è dedicato proprio alla nomina dei presidenti dell’autorità portuale se non fosse così”, assicura Del Basso De Caro.
“E’ evidente che, approvata la riforma, domani sera in Consiglio dei ministri – dice – in tempi celerissimi si arriverà alla definizione del nuovo assetto organizzativo”.

“Quello che viene liquidato come “riforma” è in realtà il Piano nazionale della Logistica – sottolinea De Caro – Un piano importantissimo anche perché non ha senso un porto senza un retroporto, una piattaforma logistica di riferimento”. Nella riforma “è prevista la riduzione delle attuali 24 Autorità a 15, con l’accorpamento dei porti di Napoli e Salerno”.

“Il porto di Napoli ha una doppia vocazione, delle merci e crocieristico – aggiunge – Credo che debba essere valorizzata questa vocazione e penso che l’identità di una città come Napoli si ricostruisca proprio a partire dal porto”.

L’Autorità portuale di Napoli è senza presidente da tre anni, un periodo durante il quale si sono succeduti dei commissari alla sua guida. Questo, per Antonio Bassolino, candidato alle primarie del centrosinistra per la carica di sindaco di Napoli e presidente della Fondazione Sudd, è “l’esempio più clamoroso di come la mancata collaborazione tra istituzioni possa provocare danni anche molto seri e gravi”.

“Il porto di Napoli si presenta con due facce della stessa medaglia – afferma – È una grandissima opportunità, la più grande azienda nella nostra area, per le persone impegnate, per il fatturato e tanti lavoratori e imprese dirette e indirette”. “La collaborazione istituzionale è sempre doverosa – sottolinea – anche tra Governi e istituzioni profondamente diversi”. C’è in ballo la “programmazione europea 2014-2020 e sarebbe un delitto se non riuscissimo a mettere insieme tutte le energie per lo sviluppo dell’area”.

“Il porto è bloccato e commissariato da tre anni per conflitti tra le istituzioni – prosegue – Si tratta di cominciare proprio un’altra pagina ora c’è l’opportunità anche con il piano nazionale per i porti e conta anche molto lo spirito di collaborazione tra Comune, Regione e Governo centrale”.

“Investire sul porto significa investire sul nostro futuro, parlo delle merci, ma anche delle crociere, Del rapporto della città con il nostro mare – conclude Bassolino – Il posto è davvero l’emblema di quello che Napoli può essere, di un futuro di grande capitale”.