Porto di Trieste protagonista a Parigi con la “via della Seta”

TRIESTE – ”C’è una situazione nuova in Europa, i porti del sud, tradizionalmente di serie B rispetto ad Amburgo, Rotterdam o Anversa, oggi sono coinvolti in primo piano. Gli investitori cinesi, passati da Suez e dal Pireo, arrivano da sud e per queste rotte è una grande rivoluzione”: lo ha detto il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (il Porto di Trieste), Zeno D’Agostino, parlando con l’ANSA a margine di un simposio a Parigi del “Dialogo fra i continenti”, dedicato a “Derive o connettività?”.

D’Agostino, intervenuto alla tavola rotonda centrata sui porti e il loro sviluppo, ha illustrato la portata innovatrice e le aperture sul futuro della cosiddetta nuova “via della Seta”: “si tratta di un grande progetto di infrastrutturazione globale che modificherà, in meglio, l’accessibilità di alcune aree del globo. L’aumento della connettività e della relativa accessibilità di un territorio – ha continuato D’Agostino – ne aumentano il traffico di merci e persone in primo luogo, ma soprattutto ne determinano una nuova dignità localizzativa industriale e logistica”.

Quello di oggi, ha spiegato poi D’Agostino a margine dei lavori, “è il risultato di 3 anni di lavoro, di molte missioni di Trieste in Cina e delle società di stato cinesi coinvolte nel progetto ‘via della Seta’ a Trieste”. “Già durante il governo Gentiloni – continua – Genova, Venezia e Trieste erano state individuate come potenziali porti di investimento per la Cina, poi il dialogo è andato avanti.

A Trieste, i soggetti coinvolti diventerebbero partner di operatori già presenti in porto – precisa D’Agostino – consentendo così il potenziamento e lo sviluppo di nuove banchine, nuovi terminal, nuovi piazzali e attività portuali”. A facilitare l’arrivo dei finanziamenti, aggiunge, è stata “l’approvazione di un piano regolatore, 2 anni fa, che ha eliminato gli ostacoli burocratici che sussistono in altre situazioni europee”. Oggi i porti dell’Italia del nord, Genova e Trieste, “sono quelli che permettono di dialogare con i grandi mercati del centro ed dell’est Europa, diventato negli ultimi anni la locomotiva del nostro continente.

Trieste e l’Adriatico sono diventati protagonisti. Basti pensare che a Trieste negli ultimi 3 anni c’è stata un’esplosione positiva del traffico dei treni merci, diventati 230 dagli 80 di 3 anni fa”.