AdSP dello Stretto, e sono sedici

Roma-Nell’augurare buon lavoro all’ing. Mario Mega per la recente nomina a presidente della neo costituita AdSP dello Stretto, desideriamo per dovere di cronaca ricordare le difficoltà incontrate per l’istituzione di tale autorità. A settembre 2018, il ministro Toninelli ha dato vita alla sedicesima autorità di sistema portuale, ovvero l’Autorità dello Stretto di Messina che comprende i porti di Messina e Milazzo per la Sicilia e di Reggio Calabria e Villa San Giovanni per la Calabria.

Si disse che tale scelta (ancora una volta tutta politica) andava nella direzione di tutelare e valorizzare le peculiarità dello Stretto di Messina: un territorio molto svantaggiato e attraversato ogni giorno da tantissimi passeggeri (anche da pendolari) e quindi per una “continuità territoriale” è emersa la necessità di dotare la zona di un’AdSP ad hoc. L’ex governo, con il ministro Delrio, aveva, infatti, posto al centro Gioia Tauro, facendo ruotare intorno ad esso i porti siciliani di Messina, Milazzo e quelli calabresi di Villa San Giovanni e Reggio. Per Toninelli, i pendolari e i passeggeri dello Stretto di Messina torneranno a essere considerati e la nuova Autorità farà da volano per risollevare un territorio per anni depauperato dalle proprie risorse.

Quindi una “autorità – ponte” dello/sullo stretto che unirà due regioni, la Sicilia e la Calabria appunto. Regolamento Ue  (reti TEN-T e port core) e legge (Delrio) di riforma della 84/94 annegate nello stretto tra Scilla e Cariddi. Come noto, la legge 28 gennaio 1994 n. 84, di riordino della normativa in materia portuale, ampiamente modificata e innovata dal decreto legislativo n. 169/2016, che ha attuato l’art. 8,  comma  1, lettera f) legge n. 124/2015, disciplina l’ordinamento e le attività portuali, i compiti e le funzioni delle Autorita’ di sistema portuale (AdSP),  degli  uffici   territoriali   portuali   e   dell’autorita’ marittima.

Ai sensi di tale legge, i porti marittimi nazionali sono ripartiti in categorie e classi: categoria  I  (porti, o specifiche aree portuali, finalizzati alla difesa  militare e alla  sicurezza dello Stato); categoria  II,  classe  I  (porti,  o  specifiche  aree portuali,  di  rilevanza  economica  internazionale); categoria  II, classe II (porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza  economica nazionale); categoria  II,  classe  III  (porti,  o  specifiche  aree portuali, di rilevanza economica regionale  e  interregionale)  (art.4). I porti sede di AdSP appartengono a una delle prime due classi della categoria II, e quindi sono di rilevanza economica nazionale o internazionale.

I porti, o le specifiche aree portuali di categoria II, hanno funzioni commerciale e  logistica; industriale e petrolifera; di servizio passeggeri,  ivi  compresi i crocieristi; peschereccia; turistica e da diporto. Lascio a voi le riflessioni sui dati dei flussi merceologici e logististici di tali porti per meritare un’AdSP. Per i senatori e deputati pentastellati era doveroso scorporare i porti, al di là della loro categoria; e tutto questo ha rappresentato una vittoria politica con il ministro Toninelli che rincara: “la nuova Autorità di sistema dello Stretto è un vantaggio per Reggio Calabria e per la Calabria perché ci sarà una sede anche a Reggio”.

Governo del cambiamento con una prima autorità di sistema italiana con due sedi! Intanto, la Regione Calabria, a febbraio 2019, ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge 136/2018, nella parte in cui prevede l’istituzione dell’AdSP dello Stretto, ricomprendente i porti di Messina, Milazzo, Tremestieri, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, per “mancato coinvolgimento della regione”. Secondo la Giunta regionale della Calabria, la materia porti e aeroporti civili rientrano nell’ambito delle materie di legislazione concorrente.

Inoltre, a marzo 2018, è stato avviato l’iter per l’istituzione della Zes di Gioia Tauro con relativo Comitato d’indirizzo per la gestione; questo ha generato e sta generando una sovrapposizione di funzioni fra le due autorità di sistema. Si prevede, così, un aggravamento di procedimenti amministrativi a discapito delle buone pratiche per una semplificazione delle attività economiche in zona portuale. Il prossimo governo, di colore verde/verde o rosso/rosso, si scorporeranno altri porti per istituire la diciassettesima e forse la diciottesima AdSP.

Cambiare per non cambiare!

Abele Carruezzo