Chemical tanker attaccata dai pirati

Atene. Il mare al largo del Benin da quest’anno si sta dimostrando pericoloso. Nel diminuire gli attacchi di pirateria al largo della Somalia e dello Yemen, i sequestri di navi ed equipaggi sono raddoppiati nel Golfo di Guinea. Mentre tutte le Società di navigazione sono alle prese con norme IMO 2020 (dal primo marzo sono operative le sanzioni per le navi fuori norma) e impegnati ad affrontare la quasi ”pandemia” del Covid 19, pirati indisturbati attaccano petroliere e soprattutto le chimichiere per il carico pregiato che trasportano.

La chimichiera Minerva Virgo, in viaggio dall’Olanda verso Lagos, in Nigeria, è stata abbordata lo scorso giovedì 5 marzo da un gruppo di pirati. La nave era in navigazione al largo del Benin, a quarantacinque miglia nautiche a sud di Cotonou, nel Golfo di Guinea, quando è stata assaltata da un gruppo di cinque o sei persone. La nave, costruita nel 2006, di 51.000 tonnellate di DWT, ventidue membri di equipaggio, batte bandiera ellenica sotto la proprietà della Società greca Minerva Marine.

La nota della Società afferma che la maggior parte dell’equipaggio ha raggiunto la “cittadella” della nave, mentre non si hanno notizie certe di un marinaio se sia stato catturato dai pirati. La Società ha noleggiato un’imbarcazione del luogo per avvicinarsi alla Marine Virgo, alla deriva dopo l’attacco, e intraprendere le ricerche del marinaio. Questo è il terzo incidente di embargo del 2020 segnalato nelle acque al largo del Benin e il secondo incidente segnalato nelle ultime ventiquattro ore nelle immediate vicinanze. Lo scorso 20 febbraio un altro incidente si è verificato a trentuno miglia a nord/est a danno della nave Alpine Penelope. Le Autorità sono convinte che gli autori di entrambi gli incidenti siano dello stesso gruppo e che provengano con molta probabilità dalle coste nigeriane.

Il numero di membri dell’equipaggio rapiti nel Golfo di Guinea è più che raddoppiato, passando da 78 nel 2018 a 121 nel 2019. La regione ha registrato sessantaquattro incidenti, tra cui tutti e quattro i dirottamenti delle navi si sono verificati nel 2019; dieci navi su undici hanno riferito di essere stati attaccati da pirati armati. I pirati oggi prendono di mira soprattutto navi con equipaggi internazionali, secondo un rapporto sulla pirateria nel Golfo di Guinea dell’Amministrazione Marittima degli Stati Uniti, Marad. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, la zona delle 12 miglia fa parte del territorio nazionale e quindi in caso di rapimenti deve intervenire lo stato interessato, che spesso non ha le capacità.

L’Associazione degli armatori della Comunità europea (Ecsa), ultimamente, ha fatto appello all’Unione Europea affinché si adottino misure concrete contro la pirateria evidenziando che la sicurezza delle navi deve essere una priorità assoluta per gli accordi commerciali con i partner africani nel Golfo di Guinea. Oltre al riscatto dei marittimi sequestrati, il bersaglio grosso è costituito dalle petroliere: gli attacchi sono finalizzati alla cattura del carico, che viene poi instradato sulle rotte del mercato nero del petrolio. Quest’ultimo attacco indica e dimostra che gli assalti di pirateria, segnalati lo scorso 2019 nel Golfo di Guinea, sono ripresi e continueranno per tutto il 2020.

Abele Carruezzo