Fincantieri: le reazioni al ritiro del Piano

“La notizia del ritiro del piano industriale da parte di Fincantieri va accolta con favore, ma va detto con chiarezza che la decisione presa dall’azienda rende oggi ancora più evidente il vuoto di iniziativa che ha fin qui caratterizzato l’azione del governo in materia di politiche industriali.

Se chi ne aveva il compito si fosse assunto per tempo le proprie responsabilità oggi non saremmo a questo punto – hanno detto gli europarlamentari del Pd Sergio Cofferati e Andrea Cozzolino – ed ora bisogna ripartire dalla definizione di un piano europeo per la riorganizzazione del sistema cantieristico e per il sostegno della domanda attraverso la rottamazione, al quale deve fare seguito una coerente scelta di politica industriale nazionale che preveda il mantenimento di tutti i cantieri esistenti, affidando a ognuno di essi una specifica missione”.

Ai tavoli regionali, secondo gli europarlamentari, è decisivo il compito di individuare proposte efficaci per la ristrutturazione dei cantieri liguri e di Castellammare. “Va però detto – hanno aggiunto – che, a differenza della Regione Liguria, che si è mossa per la difesa dei suoi cantieri, dalla Regione Campania è finora arrivato solo un assordante silenzio e anche oggi il presidente Caldoro si è limitato alle solite frasi di rito prive di qualunque proposta operativa. Diventa perciò molto importante la definizione di un quadro di insieme, a partire dall’incontro che avremo a Strasburgo martedì prossimo con il vice presidente Tajani”.

“È chiaro che c’è ancora da lavorare tanto ma ora possiamo farlo in condizioni di maggiore serenità. La Liguria si è presentata a questo appuntamento con grande compattezza politica, istituzionale, sociale, sindacale, hanno preso parte all’azione comune anche forze sociali e organizzazioni solitamente lontane da queste vertenze. Certo, la crisi rimane, dovremo affrontare nodi che riguardano Cassa Depositi e Prestiti, Sace, commesse pubbliche, la crisi rimane”.

Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, per i prossimi giorni prevede un incontro per l’attuazione dell’accordo di programma sulla ristrutturazione dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. “L’accordo dovrà essere compatibile con l’attività di costruzione di navi ha detto Burlando –. È infatti possibile continuare a costruire anche durante i lavori di ristrutturazione”. “Alla luce del ritiro del piano industriale di Fincantieri annunciato oggi a Roma, non viene sicuramente meno la nostra preoccupazione.

Ci auguriamo che si apra una nuova fase di maggior impegno da parte di tutti per affrontare una fase economica difficilissima e, dunque, emerga una maggiore e più concreta progettualità per il gruppo”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, in merito al ritiro del piano industriale da parte di Fincantieri. “Per quel che riguarda l’unità produttiva di Ancona – aggiunge Spacca – la Regione Marche non abbasserà la guardia e proseguirà la propria azione presso l’azienda e il Governo nazionale per il consolidamento e il rilancio dello stabilimento.

Il consiglio regionale di lunedì prossimo, aperto a tutte le istituzioni, i lavoratori, i parlamentari per discutere del futuro di Fincantieri, sarà sicuramente utile per affrontare questa nuova fase”. “L’annuncio del ritiro del piano industriale di Fincantieri smorza le tensioni e le preoccupazioni dei lavoratori, ora si discuta però del rilancio dei cantieri navali di Palermo”.

Ad affermarlo nel giorno dell’incontro, che si è svolto nella sede del ministero per lo Sviluppo economico a Roma sulla vertenza nazionale Fincantieri, sono Mimmo Di Matteo, segretario provinciale Cisl Palermo, e Nino Clemente, segretario provinciale Fim Palermo. “Non si è entrati nel merito delle singole vertenze – aggiungono i due segretari -, Fincantieri ha rimandato ogni successivo passo agli accordi regionali. L’Azienda chiede alle istituzioni sostegno per il settore delle costruzioni navali, ormai in perdita”.

Salvatore Carruezzo