Nautica: il Salone naviga sicuro

GENOVA – Il vento spira in poppa al Salone e porta la nautica da diporto italiana a navigare su orizzonti sicuri. Il Salone Nautico di Genova rimane un must di progettualità navale, design, costruzione, materiali, motori, propulsori, tecnologia, elettronica, domotica e navigazione post-moderna per l’intero settore della nautica da diporto in Europa e nel Mediterraneo.

Giunto alla 57 a edizione, con 884 brand esposti e 1.100 imbarcazioni ormeggiate sia a terra, sia a mare, rimane ancora un evento unico per la nautica, e determinante per il settore del turismo e servizi, oltre ad una importante vetrina del “Made in Italy”. Possiamo affermare che con l’edizione 2017, il Salone di Genova ha confermato la ripresa economica, iniziata nel 2015, confermando numeri tutti positivi. Fatturato 2016  +18,6% rispetto al 2015 e per un valore di 3,4 miliardi di euro; +24,1% il mercato interno della produzione italiana della cantieristica da diporto; 2,8 miliardi di euro di contributo al PIL nazionale, in crescita del 18,9%; 18.480 addetti che fanno registrare un +1,9%. Sul versante dell’export, la cantieristica italiana si attesta al secondo posto, dopo la cosmetica, passando da 354 milioni (1996) a 1,7 miliardi di euro del 2016.

Numeri in crescita che fanno dimenticare le polemiche nate con Nautica Italiana, i fuoriusciti da Ucina, ha rilevato la presidente Ucina, Carla Demaria. “Il mercato è tornato e si tratta di una crescita solida, superiore a quella di altri comparti – ha detto Demaria – Il Salone Nautico è lo specchio di un settore che si è ripreso da una crisi lunghissima e durissima, la più lunga sofferta dal comparto”. Come dire che alcune leggi (quelle del 2011) inutili e dannose per il settore fanno parte del passato e il nuovo codice della nautica con le dovute revisioni rappresenterà uno strumento agile per le imprese che vogliono crescere ed  investire in nuove tecnologie.

Sul fronte del turismo nautico, il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, intervenendo alla quarta conferenza sul turismo costiero, si è detto fiducioso della ripresa del settore e spera che il Governo Gentiloni (prossima finanziaria) sappia risolvere l’aumento retroattivo dei canoni demaniali sui porticcioli turistici, evitando di ricorrere alla Corte di Giustizia europea. I porti e porticcioli italiani hanno investito molto in campagne promozionali per attirare maggior utenza estera. I transiti sono cresciuti (+7%) e l’Italia è divenuta interessante per le navi da diporto, grazie anche alla crescita dei charter (10%) e l’attestazione positiva del noleggio nautico, anche se rimane ancora una disparità tra utenza e offerta di posti barca.

 

Abele Carruezzo