La D’Amico International Shipping rientra in Confitarma

Roma-Paolo D’amico l’ha affermato in chiare lettere: “Per l’Italia non c’è spazio per due associazioni divise perché indeboliscono la categoria”. Sostanzialmente, la D’Amico riconosce che questo periodo per lo shipping internazionale è difficile e di forte evoluzione tecnologica: per le rotte, le navi, i flussi commerciali e per i marittimi imbarcati. Una società come la D’Amico non poteva rimanere fuori da Confitarma dopo che la famiglia aveva dato tre presidenti a questa grande associazione. Assarmatori rimane e continuerà dialogare con Confitarma sui temi fondamentali dell’industria marittima; ma i tempi inducono forse a un ripensamento per una sola grande associazione e per parlare un solo linguaggio. In questo periodo, l’IMO sta mettendo in atto una strategia con l’ambizione di ridurre le emissioni annue totali di gas serra della navigazione internazionale – di almeno il 50% entro il 2050 rispetto a dieci addietro -.

Migliorare l’efficienza energetica delle navi attraverso misure tecnologiche può portare sicuramente a una riduzione delle emissioni; si pensino ai miglioramenti della progettazione dello scafo (materiali leggeri e disegni più pratici), lubrificazione dell’aria, archi a bulbo per ridurre l’attrito, recupero del calore residuo come fonte di energia, “slow steaming” e velocità ridotte, interfacce di porto/navi più agevoli oltre ai carburanti alternativi. Tutto questo comporterà per gli armatori investimenti addizionali e nuove navi le c.d. eco-ship. Queste navi consumano molto meno di quelle tradizionali e consentono di compensare l’aumento del costo del carburante.

Per Paolo D’Amico questi sono argomenti che impongono all’industria marittima italiana di essere unita e lo dice e lo va affermando anche dalla sua presidenza dell’associazione internazionale di Intertanko – primo armatore italiano eletto presidente giorni addietro-.  L’associazione internazionale degli armatori indipendenti di navi cisterna (Intertanko) raggruppa 204 membri appartenenti a quaranta Paesi e gestiscono 3.976 unità per 553 milioni di tonnellate di portata lorda. Il segmento delle rinfuse liquide è sicuramente il settore che più sta soffrendo a causa dei noli bassi e un mercato debole; i dazi e le restrizioni sui commerci internazionali non aiutano i flussi merceologici, oltre alle norme IMO 2020 di prossima attuazione con conseguenze sulle dinamiche economiche tra domanda e offerta.

Il ritorno della D’Amico International Shipping in Confitarma darà sicuramente impulso a superare questa fase d’iniziale di trasformazione tecnologica e di caos normativo, nella speranza che il mercato del bunker si riequilibrerà nell’arco di un paio di anni. In Confitarma ne sono convinti.

Abele Carruezzo