Educazione all’Oceano: un vademecum pratico dell’ UNESCO per costruire una relazione sana con il nostro pianeta blu

La Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO) ha dichiarato il prossimo decennio 2021-2030  “Manifesto del Decennio del Mare: verso l’Oceano di cui abbiamo bisogno per il futuro che vogliamo”. L’iniziativa ha l’obiettivo di mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile intorno a un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica. La pubblicazione della COI-UNESCO si presenta come un vademecum a punti ben distinti per formare la cosiddetta “Generazione Oceano”, una generazione pienamente consapevole dell’importanza e dell’influenza dell’Oceano per il nostro ecosistema, la nostra salute, e il nostro futuro, e in grado di relazionarsi in modo sostenibile con esso poiché in continua evoluzione.

“Educazione all’Oceano per Tutti – Kit pratico” è il titolo del documento scaricabile e consultabile liberamente in italiano sul sito www.unesco.org alla sezione Digital Library, tradotto anche in altre quattro lingue. L’oceano è fonte di cibo, energia, materie prime, minerali e, sempre più frequentemente, di farmaci innovativi. Non solo: regola il clima terrestre e ospita la più grande diversità di esseri viventi ed ecosistemi, fornendo, allo stesso tempo, servizi economici, sociali ed estetici all’intera umanità. Conoscere e comprendere l’influenza dell’oceano su di noi e la nostra influenza sull’oceano diventa, quindi, fondamentale per vivere e agire in modo sostenibile: questa è l’essenza dell’”Ocean Literacy”. Nata in accordo con la Risoluzione 72/73 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York nel 2017, quando la comunità internazionale si riunì con l’intento sia di rafforzare l’Educazione all’Oceano che per sviluppare partenariati e iniziative congiunte.

In occasione di questa conferenza è stata costituita una partnership globale, guidata dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conservazione, la gestione sostenibile dell’oceano e delle sue risorse e per costruire una base di conoscenza pubblica sull’oceano globale. Questi principi essenziali sono il risultato di un lavoro congiunto, dunque. Uno studio che fornisce ad educatori e studenti di tutto il mondo gli strumenti, le risorse e i metodi innovativi per comprendere i complessi processi e funzioni dell’oceano ed evidenziare le problematiche più urgenti. Senza dimenticare, però, principi scientifici essenziali e le informazioni necessarie per comprendere la relazione causa-effetto tra comportamento individuale e collettivo e gli impatti che minacciano la salute dell’oceano.

Ma guardiamo più da vicino quali sono i sette principi essenziali volti a costruire un Movimento globale in grado di mettere in relazione le Scienze marine e l’Educazione all’Oceano per uno sviluppo sostenibile:

1) La Terra ha un grande oceano con molte caratteristiche.
2) L’oceano e la vita nell’oceano modellano le caratteristiche della terra.
3) L’oceano ha una grande influenza sul clima e sulle condizioni meteorologiche.
4) L’oceano rende la terra abitabile.
5) L’oceano sostiene una grande diversità di vita e di ecosistemi.
6) L’oceano e gli esseri umani sono indiscutibilmente interconnessi.
7) L’oceano è in gran parte inesplorato.

Senza dubbio si può affermare che una prima soluzione nello stabilire una corretta relazione con il pianeta blu è cambiare il nostro punto di vista. D’altronde, gli esseri umani costituiscono solo lo 0,01% della vita sul pianeta, così come rivelato da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science di Israele, e pubblicato sulla rivista Pnas. Le piante rappresentano l’82% degli organismi in termini di biomassa. Le creature restanti, dagli insetti ai funghi, dai pesci agli animali, costituiscono solo il 5% della biomassa mondiale. La forsennata distruzione degli ecosistemi terrestri e marini ha rapidamente svuotato il pianeta della sua antica e straordinaria varietà biologica. Già nel 2006 è stata costituita la Rete internazionale degli educatori marini del Pacifico (IPMEN).

La visione dell’IPMEN è centrata soprattutto sull’importanza delle conoscenze e degli scambi globali, nazionali e locali. Anche gli oceanografi e i professionisti dell’istruzione europei hanno riconosciuto la necessità di definire una strategia per includere le scienze oceaniche nei programmi di istruzione scolastica. Uno dei primi paesi europei ad implementare un quadro di Educazione all’Oceano, sia nell’istruzione formale che in quella non formale, è stato proprio il Portogallo.

Successivamente, grazie ad una serie di conferenze in Europa (la prima in Belgio) sull’Educazione all’Oceano si sono potuti affrontare luci e ombre sui contenuti relativi all’oceano nei programmi di educazione scientifica negli istituti di istruzione primari e secondari. E si è potuto, infine, evidenziare come tali progetti portino non solo ad una maggiore conoscenza dell’ecosistema marino, ma anche ad un maggior coinvolgimento dei cittadini nella sua tutela.

“L’UNESCO, unica agenzia delle Nazioni Unite con un mandato per l’istruzione e l’oceanografia, si impegna a promuovere l’Educazione all’Oceano, ovvero la comprensione individuale e collettiva dell’importanza dell’oceano per l’umanità, e si impegna anche ad aumentare la consapevolezza del grande valore che la ricerca e le scienze marine hanno per la società”, ha dichiarato il direttore generale dell’UNESCO, Irina Bokova.
Come ci ricorda la parola “Oceano” il Manifesto del decennio è un impegno a tutelare con tutti i mezzi a disposizione l’Oceano e la sua biodiversità, passando attraverso il cambiamento delle proprie abitudini, dando l’opportunità di divenire parte della parte della Generazione Oceano.

Elide Lomartire