La Puglia “Corsara” dimentica i “corsari”

Presso il teatro “Impero” di Brindisi, stamani, gli assessori regionali Sasso e Gentile hanno presentato a studenti e docenti di Istituti Tecnici della città il “Piano straordinario del lavoro 2011”. E’ stato sottolineato da entrambi gli assessori che la crisi internazionale continua a registrare ricadute particolarmente negative sull’intero territorio nazionale e meridionale, mettendo in discussione, per quanto riguarda la Puglia, i risultati positivi conseguiti nel periodo 2006-2008. Il consistente peggioramento del mercato del lavoro regionale e la crescita delle aree di disagio e di sofferenza di ampie fasce di cittadini pugliesi, con particolare riferimento ai giovani, alle donne e ai lavoratori senza più occupazione, mette in discussione tutto: per questo la Giunta Vendola propone la Puglia al lavoro ed il suo piano straordinario. Si intende fornire una risposta a una situazione insostenibile, facendo ricorso alle risorse ed agli strumenti operativi, come il “piano”. “Occorre una revisione delle normative sul lavoro e sulla costruzione di un nuovo sistema di welfare per superare la precarietà, dando diritto e prospettive di futuro alle nuove generazioni”. Queste sono state le dichiarazioni dell’assessora Gentile che ha invocato più welfare, più politiche industriali e del lavoro per avere una nuova occupazione. Nuova occupazione: innalzamento dei livelli occupazionali di quella parte della forza lavoro che presenta percentuali o prospettive di occupazione più basse; valorizzazione del capitale umano inteso come strumento per migliorare la competitività del sistema delle imprese. “Formazione di nuove competenze – ha continuato Alba Sasso – con creazione di un clima imprenditoriale nuovo anche nel campo della logistica e dei trasporti”. L’unico neo che presenta il “piano della Puglia – corsara – al lavoro” è la mancanza totale di considerazioni/azioni  sul lavoro del mare, con il mare e per il mare anche se questa regione ha 800 chilometri di costa. Quindi, nel piano mancano le navi corsare ed i corsari. Stiamo pensando alle professioni del mare: le merci che circolano nella nostra regione entrano ed escono via mare. Per questo il lavoro marittimo è uno dei settori strategici dell’economia, anche se figura fra quelli meno studiati; anzi dimenticati. Recenti studi indicano che nei prossimi anni si registrerà una carenza di personale a livello mondiale, si prevedono numerose opportunità di impiego per i giovani e tutti i cittadini che vogliano fare della navigazione, del trasporto, della logistica aerea e marittima e della pesca la loro professione.

Abele Carruezzo