Esodo dal Maghreb: può partire?

Ci troviamo di fronte ad un rischio di un altro “esodo” epocale di uomini, come accadde per l’Albania nel porto di Brindisi, giusto 20 anni fa; qualcuno parla di una invasione di massa dovuta alla crisi perdurante del Maghreb. Le due unità della Marina Militare controllano il traghetto marocchino “Mistral Express” onde evitare l’ingresso in acque territoriali al largo di Augusta; è monitorato h24 dalla Capitaneria di porto con l’Automatic Identification System (AIS). E’ una nave del tipo passeggeri, del 1981, lunga 144 metri e con una stazza lorda di 2295 tonnellate; può sviluppare una velocità massima di 22 nodi e issa la bandiera del Marocco; con un numero Identificativo Radio: CN A4026; numero IMO: 7915101, MMSI: 242582000. La nave aveva chiesto permesso di attracco in Augusta per rifornimento; negato per motivi di sicurezza non avendo chiarezza sulle identità delle persone imbarcate: passeggeri ed equipaggio. Il comandante del traghetto si è adeguato e pertanto, appena ore fa, la nave stava navigando senza una rotta definita, ad una velocità di 8 nodi a più di 15 miglia dal largo di Augusta. Comunque, da bordo si è saputo che la “Mistral Express” era partita da Tripoli, (si parla di Misurata), domenica 13 marzo 2011, con 1836 extracomunitari, oltre gli 83 di equipaggio; avendo avuto diniego per attraccare a Malta, si è diretta verso il porto di Augusta, per fare rifornimento “bunker” e per ripartire per il Marocco (Casablanca?). Si sa che dei 1836 ospiti della nave, 1715 sono marocchini, 39 libici, 35 algerini, 26 egiziani, 7 tunisini, 6 maliani, 6 sudanesi e 2 mauritani; la nave è stata noleggiata dal governo marocchino per riportare in patria i connazionali in fuga dalla Libia. La strategia è identica a quelle navi di venti anni fa: si aspetta che il caso passi da una emergenza “nautica” ad una “sanitaria”, per poi farla attraccare nel porto di Augusta. Ed allora se così dovrà essere, perché non farlo prima e subito, dopo i dovuti controlli.

Abele Carruezzo