News from the sea

Dai pannelli solari sui terreni prima coltivati a vigneti si sta passando a pannelli solari che galleggiano su acqua. Molte imprese sia negli States che nell’UK stanno investendo capitali in questo settore. Il sistema è adottato dalla Far Niente Winery con quasi 1000 pannelli montati su pontili galleggianti; l’esperimento iniziò con 144 pannelli ancorati su pontoni, a loro volta ormeggiati dentro un laghetto, circondato da vigneti, in Petaluma nella Contea di Sonora a circa 60 Km a nord, nel cuore della Napa Valley. L’ azienda che ha installato le due matrici, SPG Solar di Novato, in California, così come Sunengy di Australia e Solaris Synergy di Israele, sono tra le aziende che stanno cercando di sviluppare un mercato per i pannelli solari vicino a bacini minerari e agricoli, serbatoi idroelettrici e canali. Le aziende di pannelli solare su acqua hanno attirato gli interessi delle agenzie comunali fornitrici di acqua (acquedotti), gli agricoltori e le imprese minerarie allettati dalla prospettiva di trovare un nuovo impulso industriale e nuove entrate per i loro bilanci. Si parla di matrici solari galleggianti da 400 kilowatt, ormeggiati su un laghetto di 1,3 ettari nel 2007, come progetto sperimentale, e negli ultimi quattro anni hanno sviluppato una versione commerciale, chiamata  Floatovoltaics,  e, a detta degli esperti, competitiva in termini di costi, rispetto a matrici solari montati a terra. La Sunengy, con sede a Sydney, ha firmato un accordo con Tata Power (quelli della Tata auto), industria privata più grande dell’India, per costruire un progetto pilota su un piccolo bacino idroelettrico vicino a Mumbai. La  Solaris Synergy, è pronta per una matrice di pannelli solari galleggiante in un serbatoio nel sud della Francia, in collaborazione con  la EDF francese. Però, si osserva che le matrici dovranno essere collegate ad una linea di trasmissione dell’energia con cavi situati nel fondo del lago o stagno che sia; l’ormeggio dovrà essere sicuro dall’azione delle onde e del vento; i pannelli dovranno essere ancorati con una giusta inclinazione sui pontoni per attrarre più luce solare; poi vi è il problema di raffreddamento delle acque la cui temperatura aumenta per la produzione di energia elettrica presso la centrale; vi è un problema di riduzione della crescita delle alghe ed a volte con potere distruttivo per la cattura della  luce solare poiché  il sistema galleggiante copre tutta la superficie del lago. Si è dunque arrivati alla “barca batteria a luce solare”! Si può chiedere la concessione in uso di qualche ettaro di mare territoriale?

Corrispondente da Londra
Em. Carr.