Marina Militare: comincia la mappatura dei fondali

Sono tre le navi della Marina militare impiegate per ridisegnare i contorni morfologici dei mari italiani. Oggi è partita dalla Liguria con destinazioni alto Adriatico e Sardegna: la loro missione è l’aggiornamento della cartografia dei fondali nelle nostre acque territoriali. Due navi, Aretusa e Galatea, sono già operative rispettivamente al largo di Chioggia e nelle acque di Porto Torres; una terza, Magnaghi, è invece in partenza da La Spezia per raggiungere prima Santa Maria di Leuca, alla confluenza tra lo Ionio e il basso Adriatico, e poi il Lido di Venezia. “L’operazione – ha spiegato il capitano di fregata Lorenzo Dialti, al comando della Magnaghi – avrà una durata prevista fra i tre e i cinque mesi”. Tra fine settembre e inizio ottobre, prenderà il via una seconda missione, volta al monitoraggio delle aree vulcaniche sottomarine, che avrà come obiettivo l’arco eolico che dalle isole Eolie arriva fin sotto l’Etna. “L’aggiornamento delle carte nautiche, della cartografia sia cartacea che elettronica – ha proseguito Dialti – è una necessità continua, perchè possono essere intervenuti cambiamenti, ma soprattutto perchè i precedenti monitoraggi sono avvenuti con apparecchiature che allora potevano apparire anche sofisticate ma che ora sono superate dal continuo progresso tecnologico”. Infatti alla precedente tecnica del fascio singolo viene ora sostituita quella del multifascio che consente di coprire al 100% l’analisi dei fondali, con ecoscandagli a ultrasuoni. La nuova mappatura interessa non solo i rilievi dei fondali ma anche le coste, le aree portuali, i riferimenti topografici e le eventuali anomalie sopraggiunte. L’operazione infine, mira soprattutto a garantire la sicurezza di chi naviga fornendo loro il risultato degli studi che saranno effettuati in questi mesi.

 

Francesca Cuomo