“Northern Sea Route”

Per spedire merci in Cina dall’Europa, seguendo la rotta che passa attraverso la “northern sea route”invece del Suez Canal si risparmia un terzo del costo totale e del tempo di navigazione.

Lo ha sperimentato la Danish Shipping Company Nordic Bulk Carriers  con le proprie navi portarinfuse, navigando a nord della Russia lungo la rotta che si è aperta grazie allo scioglimento dei ghiacci. Grazie al surriscaldamento del clima i ghiacci si stanno sciogliendo e si aprono nuove vie di navigazione definite le “northern sea route”.

Il direttore della “Nordic Bulk Carriers”, Cristian Bonfils, ha affermato con un comunicato di mercoledì del 28 settembre scorso, che lungo questa nuova rotta le navi risparmiano 22 giorni di navigazione con un notevole vantaggio economico per la Compagnia (1.000 tonnellate di carburante); in futuro, la prossima estate, la società prevede di utilizzare questa rotta per 4-5 viaggi.

Il 30 agosto la portarinfuse “Odissea Sanko” è partita dal porto russo Murmansk giungendo in Cina, nel porto di  Jingtang il 23 settembre, dopo 22 giorni di navigazione, risparmiando circa il 30% rispetto al tragitto tradizionale per il Canale di Suez.

La nave trasportava 70.000 tonnellate di concentrato di minerale di ferro ed è stata scortata da un rompighiaccio russo attraverso l’Artico. “E’ una buona alternativa alla rotta per Suez – soprattutto per le merci esportate dai paesi come la Norvegia, la Finlandia, come pure quelli nel nord della Russia o dei paesi baltici”, ha detto Bonfils.

Se pensiamo bene, questa nuova rotta è come un “Suez” aperto quattro mesi all’anno. L’unico inconveniente lungo questa rotta non è tanto incontrare iceberg – quelli a vela -, ma la burocrazia russa per ottenere l’assistenza di rimorchiatori rompighiaccio che sta diventando un vero “collo di bottiglia”, con tariffe, norme e  regolamenti che vanno semplificati da parte russa.

Il primo ministro russo Vladimir Putin, la settimana scorsa,  ha promesso che la rotta artica, con navigazione lungo la costa settentrionale della Russia, sarà presto la rotta rivale del Canale di Suez come un collegamento più rapido  ed uno scambio commerciale in sicurezza tra Europa e Asia.

E’ chiaro che occorrono ancora  infrastrutture per evitare fuoriuscite di petrolio e particolari rompighiaccio per allargare questa nuova via di navigazione per un tempo almeno superiore ai quattro mesi all’anno.

I funzionari del Forum Artico, riuniti ultimamente nella bellissima città- porto di Arcangelo nel Mar Bianco, sulle rive della Dvina settentrionale, nel profondo nord della Russia europea, al quale ha partecipato il Presidente dell’Islanda Olafur Grìmsson, sono fiduciosi di questa nuova via che consentirà  scambi commerciali più rapidi tra l’Europa ed il grande mercato dell’Asia-Pacifico.

“Voglio sottolineare l’importanza della “Northern Sea Route” come arteria di trasporto internazionale che competerà con le  rotte commerciali tradizionali, per le caratteristiche  di servizio, sicurezza e qualità e senza dubbio piena di vantaggi economici per le compagnie di navigazione”, ha detto Putin.

Per soddisfare questa nuova domanda di navigazione, la Russia spenderà 1,2 miliardi dollari entro il 2014 per completare la propria flotta di rompighiaccio a propulsione atomica e prevedere la costruzione di altri tre entro il 2020. La pubblicità che la  Russia propone per la questa nuova rotta è l’alternativa per evitare i pirati delle acque dell’Africa orientale.

Abele Carruezzo

Foto: Simone Rella