David Cameron e la pirateria somala

La Somalia è uno “stato fallito che minaccia direttamente gli interessi britannici”. Così ha esordito David Cameron, primo ministro del UK, durante il meeting, in onore del nuovo sindaco di Londra, annunciando la disponibilità della Gran Bretagna ad ospitare per l’anno prossimo la Conferenza Internazionale sulla Sicurezza della Navigazione e dei Trasporti Marittimi.

La Conferenza dovrà affrontare la instabilità della regione marittima somala e del Golfo di Aden e soprattutto per  focalizzare modi e strategie per proteggere le navi dai pirati. Cameron ha citato i numerosi attacchi dei pirati contro turisti e gli operatori umanitari; delle difficoltà e delle angherie che subiscono i giovani britannici, impegnati in quella regione, per aiutare i più deboli, da parte di gruppi militanti islamici.

Dopo l’approvazione del Governo inglese ad imbarcare guardie armate sulle navi che attraversano il Golfo di Aden, il premier inglese ha affermato che “i pirati non sono invincibili; sono uomini violenti e senza legge e che ora vanno affrontati sul serio e senza fingimenti da parte della Comunità Internazionale”.

Di fronte al fenomeno “pirati”, il cluster marittimo si aspetta decisioni operative ed efficaci da parte dei governi internazionali, con strategie comuni e sinergicamente applicabili. Giles Heimann, presidente del Save Our Seafarers (SOS) e leader della campagna internazionale anti-pirateria, ha dichiarato: “Siamo lieti dell’annuncio di David Cameron che ha messo la pirateria somala al centro della sua agenda politica.

Riconosco al premier inglese di aver ammesso pubblicamente che le rotte commerciali sono minacciate seriamente dai pirati somali, e che è tempo di rispondere adeguatamente. In  nove mesi della nostra campagna globale abbiamo lavorato duramente per evidenziare i costi umani ed economici della pirateria nel Golfo di Aden”.

Ancora una volta, sui problemi marittimi e di “potere marittimo”, il Regno Unito prende l’iniziativa a mettere insieme gli sforzi internazionali per organizzare un importante forum per discutere sulla minaccia costante della pirateria somala  contro la sicurezza della navigazione, cercando soluzioni efficaci a contrastare questo fenomeno.

Abele Carruezzo