Porto di Ancona: per Commissione europea è core network

Il porto di Ancona e’ stato individuato dalla Commissione europea come nodo del core network, ovvero la rete di infrastrutture che interconnettera’ i nodi piu’ importanti di trasporto, in modo da renderla pienamente operativa entro il 2030.

Nella riunione del Consiglio dei ministri dei Trasporti Ue del 7 giugno scorso, l’Italia ha inoltre chiesto e ottenuto di includere nel corridoio Helsinki-Valletta tre diramazioni verso i porti di La Spezia, Livorno e Ancona (collegamento ferroviario tra Ancona e Bologna). Lo rende noto l’Autorita’ portuale di Ancona, precisando che ”non e’ stato dato seguito al momento alla richiesta di inserimento nel Corridoio Adriatico-Baltico”.

L’inserimento nel corridoio Helsinki-Valletta ”consente – prosegue la nota – di avere pieno accesso ai fondi comunitari per supportare la realizzazione delle opere infrastrutturali marittime e terrestri necessarie allo sviluppo del porto di Ancona, valorizzandone in particolare la funzione di terminal delle Autostrade del Mare che collegano il nostro porto alle sponde orientali dell’Adriatico e del Mediterraneo”.

Inoltre, ”agevola la messa a sistema degli investimenti infrastrutturali per migliorare l’accessibilita’ ferroviaria del porto (Nuovo raccordo ferroviario e trasformazione dello Scalo Marotti) rendendo piu’ competitiva la posizione dello scalo rispetto allo sviluppo del trasporto intermodale, specialmente per quanto riguarda il traffico contenitori, in costante crescita (+13,4% nel 2012)”.

La valenza del porto di Ancona come nodo intermodale di interesse comunitario per il trasporto merci e passeggeri e’ rappresentata da lungo tempo, secondo l’Authority, dalle linee ferry dirette verso la Grecia (90% del traffico tir in transito per il porto di Ancona), Croazia e, in misura minore, Albania e Montenegro.