EUROMED CONVENTION

Una Convention, organizzata dal Gruppo Armatoriale Grimaldi, la sedicesima, giusta per mettere a fuoco le novità introdotte sia dalle normative UE che dalle convenzioni Internazionali dell’IMO (International Maritime Organization) sul difficile e delicato tema delle emissioni navali nell’ambiente sia marino che atmosferico.

I toni si sono accesi quando si è parlato dei tempi da rispettare per poter navigare, in regola,  in alcuni mari che il legislatore europeo ha voluto salvaguardare dalle emissioni: il tenore massimo di zolfo ammesso per i mari europei dovrà passare dal 3,5% allo 0,5% entro il 2020, mentre il carburante utilizzato nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nel canale della Manica – zone di controllo delle emissioni di zolfo in Europa (Seca, Sulphur Emission Control Areas) – dovrà soddisfare il nuovo standard internazionale dello 0,1% entro il 2015 (contro l’attuale 1%).

“Il legislatore europeo ha emesso una legge senza prima aver pensato alle possibili soluzioni”, ha detto Manuel Grimaldi, sottolineando che né l’uso del gas naturale (LNG) né i cosiddetti scrubbers (impianti che trasformano i fumi in gesso) sono vie praticabili. “Per quanto ci riguarda, quando entreranno in vigore queste nuove limitazioni useremo sulle nostre navi il gasolio, anche se questo carburante costa 800 euro a tonnellata, 250 euro in più del bunker navale tradizionale”, ha ribadito Grimaldi. Sostanzialmente il life-motive del gruppo partenopeo, per poter gestire la flotta, è il “risparmio energetico”, proprio per compensare i costi aggiuntivi del bunker e non riversare il tutto sui clienti. Per questo motivo, la compagnia sta effettuando investimenti mirati, come l’installazione di nuove eliche su alcune navi e ridipingendo gli scafi con pitture al silicone che consentono una riduzione dei consumi di carburante.

Poi, Manuel Grimaldi ha illustrato un bilancio positivo del gruppo: “Nel 2011 abbiamo trasportato oltre 3 milioni di veicoli, oltre 1,5 milioni di container da 40 piedi e 2,8 milioni di passeggeri,  e prevediamo che il fatturato dai 2,5 miliardi di euro dell’esercizio passato si attesterà quest’anno fra 2,7 e 2,8 miliardi; mentre il cash flow farà segnare un incremento del 20%”. Anche per quanto riguarda i nuovi investimenti si registra proprio in questi ultimi mesi la firma di un nuovo contratto per cinque nuove navi con il cantiere cinese Hudong Zonghua; un altro accordo con lo stabilimento coreano Hyundai Mipo per altre nuove costruzioni (più due in opzione) e l’acquisto di sei modernissime navi ro-ro da Pacific Basin.
L’ultima stoccata, per l’assemblea, ha riguardato la fine dell’ecobonus che non ha dato esiti positivi sul fronte delle Autostrade del Mare; Manuel Grimaldi ha sottolineato che spesso venivano cofinanziati progetti intermodali su rotte gia coperte per l’appunto da Grimaldi Group; anche se si sta pensando a nuove regole europee  per allargare tali incentivi, bisogna avere il coraggio di essere chiari, soprattutto nella definizione delle rotte per incrementare la rete delle autostrade mediterranee.

 

Abele Carruezzo