Regione Toscana-Guardia Costiera: nuovi radar per monitorare la costa

A proposito di “coste” da salvaguardare, si sta notando una ingerenza significativa da parte politica sul disciplinare tecnico di una line-coast-safety  tale da eliminare lo scopo di un “mare”: essere navigato. Divieto sicuramente non significa sicurezza; se non si naviga non ci saranno sinistri in mare; per la politica, oggi, prevenire significa non fare! Il disastro della Costa Concordia ha portato anche a questo. Lo scorso marzo, i ministri Clini e Passera firmarono il c.d. “decreto-rotte”, dopo varie ordinanze di Enti preposti,  proprio su insistenza da parte politica di Comuni, Province e soprattutto da Regione Toscana, a salvaguardia della sicurezza in mare.

Il decreto, in base alla stazza delle navi, fissava/fissa limiti al transito vicino alle aree protette nazionali e a siti particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale come il Santuario dei Cetacei e la laguna di Venezia. L’altro ieri, la Regione Toscana, unitamente al Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e con i Comuni di Livorno, Piombino e Monte Argentario, ha firmato un accordo per l’installazione di quattro nuovi radar; per tale operazione è stata emessa una ordinanza da parte dei Circondari Marittimi interessati che vieta la navigazione a due miglia dalle coste toscane a partire dal 12 novembre prossimo.

L’Ammiraglio Pierluigi Cacioppo, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha riconosciuto che l’accordo per l’installazione di nuovi radar è frutto di una proficua collaborazione fra enti territoriali che peraltro adesso continuerà con la firma di nuove convenzioni, allo scopo di migliorare e perfezionare la sicurezza, soprattutto nelle aree più sensibili della costa toscana. Il divieto di navigazione a due miglia dalla costa toscana, si precisa,  prevederà naturalmente delle deroghe laddove ci sono i porti, e sarà diffuso in modo capillare e riportato fedelmente su tutte le carte nautiche.

I nuovi radar saranno installati in località Isola di Gorgona e Darsena petroli del porto di Livorno (Comune di Livorno), in località Poggio Batteria, nel comune di Piombino e presso il sito dell’Aeronautica Militare nel comune di Monte Argentario. Andranno a completare i servizi di assistenza al traffico marittimo (VTS) e le attività di sorveglianza e monitoraggio, a cui partecipano anche il consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale) per la fornitura di dati meteorologici e oceanografici, e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), in caso di eventi che comportino impatti distruttivi sull’ambiente. La Regione Toscana coordinerà i soggetti competenti al rilascio delle autorizzazioni e assicurerà la collaborazione di Arpat e LaMMA al programma delle attività di sorveglianza e monitoraggio.

In questi giorni, il consorzio LaMMA, tra l’altro, sta installando un radar marino sempre in banda X (come i VTS) presso l’isola del Giglio per il monitoraggio delle correnti e delle onde a supporto delle operazioni di rimozione del relitto della Costa Concordia. Oltre al naufragio dello scorso 13 gennaio della nave da crociera della Costa sugli scogli dell’Isola del Giglio, la Regione Toscana ha  ricordato altri recenti sinistri marittimi occorsi di fronte alle coste toscane: come quello del 17 dicembre 2011 quando la motonave Eurocargo Venezia della società Grimaldi ha perso nel mare della Gorgona 198 bidoni contenenti catalizzatori industriali esausti e quello ultimo del 1° giugno 2012 quando la motonave battente bandiera panamense Merse II, carica di tondini di ferro, si è incagliata sugli scogli a sud di Rio Marina.

Il sottosegretario delle Infrastrutture e trasporti, Guido Improta, presente alla firma,  ha evidenziato come le ordinanze e la sottoscrizione dell’accordo siano motivo di orgoglio e un risultato importante anche per la buona economia del mare, che vuole modelli di gestione efficaci per essere sempre maggiore fonte di risorse.

 

Abele Carruezzo