Progetto Cesapo: monitorate le emissioni nei porti di Brindisi e Patrasso

Il progetto Cesapo (Contribution of emission source on the air quality of the port-cities in Greece and Italy) si concluderà solo alla fine del 2013 ma, nel frattempo, i primi dati per monitorare i porti di Brindisi e Patrasso cominciano ad essere analizzati grazie al contributo dell’Arpa. Con le tre centraline già sistemate nelle aree critiche dell’area portuale di Brindisi, così come avviene anche a Patrasso, si stanno analizzando i livelli raggiunti dalle pm10 e da so2.

Le centraline consentono una misurazione media dell’inquinamento mentre il sistema Lidar consente una misurazione, grazie ad un laser, delle singole sorgenti. In particolare, questo ultimo metodo di misurazione potrà evidenziare i livelli di inquinamento nel preciso momento in cui le navi arrivano in banchina.

“Grazie ai fondi Fesr – ha raccontato Anna Maria D’Agnano, responsabile Arpa di Brindisi – abbiamo messo insieme questo progetto di grande utilità e che collega ancor di più l’Italia con la Grecia. Solo conoscendo bene il panorama ambientale in cui ci muoviamo, sarà possibile studiare una strategia anche in funzione di una riduzione concreta di questi livelli”.

Alle centraline già presenti in città, sono stati aggiunti due altri sistemi di misurazione; una nei pressi del Consorzio Asi, l’altra vicino al terminal passeggeri di Costa Morena. Tutto il sistema, comunque, è stato studiato per comprendere l’andamento dei livelli di sostanze inquinanti durante le operazioni di attracco, carico, scarico e ripartenza delle navi.

I primi risultati delle simulazioni numeriche, utilizzando il sistema Adms (Atmospheric dispersion modelling system), evidenziano concentrazioni di ioni solubili che mostrano una percentuale rilevante, tra il 24 e 43%, del pm2.5 ed è prevalentemente composto da solfato di ammonio.

 

Francesca Cuomo