ESPO e politica portuale europea da rivedere?

La Commissione europea, venerdì scorso ha tenuto una audizione pubblica a cui hanno partecipato varie autorità portuali interessate allo sviluppo della politica portuale della UE ed esperti degli Stati membri. Questa audizione chiude formalmente l’iter di revisione sulla politica portuale europea iniziata dal commissario Kallas nell’autunno del 2011. Il segretario generale dell’European Sea Ports Organisation (ESPO), Patrick Verhoeven, nel ricordare che una tale revisione si è resa necessaria poiché il piano strategico UE sui porti era del 2007, anche se rappresenta una buona base di strumenti tecnici e riferimenti legislativi per consentire una revisione adeguata ai tempi odierni, senza stravolgimenti.

Mentre dall’audizione si evince il contrario; e cioè per la Commissione sembra  che proprio il piano del 2007 non si è dimostrato uno strumento valido ed impedendone lo sviluppo della portualità europea. Ed ancora Patrick Verhoeven, ha sottolineato: “Avremmo preferito sostenere che non è stata data una possibilità adeguata. L’incapacità di produrre linee guida sugli aiuti di Stato per i porti è solo un esempio. Nonostante una richiesta unanime da parte del settore e una promessa formale da parte della Commissione, queste linee guida non si sono concretizzati ancora.” In sostanza, l’ESPO ritiene che la Commissione non ha prodotto giustificazioni convincenti per rendere necessarie revisioni ulteriori sulla legislazione portuale.

Infatti, i primi risultati di indagini elaborate su enti e parti interessati, svolte ultimamente, dimostrano un alto grado di soddisfazione per le prestazioni dei porti europei. Non si riesce a comprendere, per l’ESPO, perché questioni delle autorità portuali come la separazione delle attività statutarie (in qualità di ente pubblico) da quelle commerciali (in qualità di ente di promozione territoriale), il calcolo dei diritti portuali ed il piano di coordinamento degli investimenti pubblici debbano essere evidenziate come importanti sfide per cambiare i regolamenti per il futuro. Pertanto, ha concluso Patrick Verhoeven, “Invitiamo la Commissione ad una riflessione più attenta.

Puntuale certezza legale del diritto con una guida operativa sui casi con problemi può essere di aiuto per il futuro. Inoltre, la Commissione dovrebbe promuovere migliori prassi del settore dell’industria portuale e maggiore auto-regolamentazione.” Al termine dell’audizione, l’ESPO  si è impegnata a rilasciare una dichiarazione scritta completa la prossima settimana. Infine, il processo di revisione dovrebbe portare ad una nuova comunicazione della Commissione sulla politica portuale, che può essere accompagnata da una proposta legislativa, entro l’estate 2013.

 

Abele Carruezzo