UE: stazioni di servizio bunker GNL

Giorni addietro, la Commissione europea ha proposto di finanziare un piano strategico per dotare, entro il 2025, i 139 porti di “stazioni di servizio” per la fornitura  GNL (Gas Naturale Liquefatto) alle navi. La Commissione, si afferma nella sua nota, segue la strategia dei combustibili puliti, come da normative IMO, per ridurre la quantità di zolfo presente nel carburante di navi dello 0,1% entro il 2015; inoltre, l’IMO sta per approvare requisiti più duri onde favorire l’utilizzo di carburanti alternativi, come il GNL, gas naturale inodore, incolore, non tossico e non corrosivo, adatto al trasporto marittimo su lunghe distanze.

Entro il 2020, il piano prevede per i 139 porti  la possibilità di costruire delle stazioni di rifornimento e per i porti fluviali entro il 2025; inoltre il piano costerà 2,1 miliardi di euro. I porti, si legge ancora nella nota della Commissione europea, sono quelli che fanno parte della rete TN-T. Ricordiamo che la prima definizione di Rete Transeuropea di Trasporto (TEN-T) risale al 1996 con la cosiddetta “lista di Essen” che conteneva ed ancora contiene le opere infrastrutturali prioritarie nell’Europa dei 15. Il successivo allargamento all’Europa dei 25 impose, nel 2001, una revisione della lista di Essen con l’approvazione nel 2004 della “quick start list” di Karel Van Miert, spostando il baricentro dell’Europa verso Est.

Poi, con la decisione di costituire un comitato “Wider Europe”, in previsione dell’ulteriore allargamento ai Paesi Terzi del Nord Africa e del Mar Nero e della creazione nel 2010 dell’area Euromediterranea di libero scambio (ormai persa e passata), per determinare un ulteriore spostamento del baricentro europeo verso Sud, con  le “primavere” arabe che hanno portato ad un “fermo” progettuale; fino all’altro ieri, dove si sta pensando più ai combustibili che ai trasporti per reti TN-T. Infatti, mentre molti porti, dei 139, ancora pensano di candidarsi per le relative stazioni di servizio di GNL, la Commissione europea, negli stessi giorni, ha deciso di sostenere e di finanziare con oltre 2,2 milioni di euro la modernizzazione dello scalo portuale di Dunkerque per  il potenziamento dei collegamenti ferroviari del porto francese e la progettazione tecnica di una stazione bunker di GNL.

Cioè, per la fine del 2014, costruire una stazione di rifornimento di combustibile GNL all’interno dell’area del  porto francese, in grado di ricevere carburante direttamente da un terminal adiacente attualmente in fase costruzione. Non solo la Francia, ma ad ottobre 2012, Rotterdarm, Olanda,  si preparava al 2015! Le Autorità marittima e portuale, amministrazione comunale, unitamente ai vertici dello shipping olandese riflettevano sui combustibili alternativi, stimando l’aumento di navi, tutte a propulsione GNL, che avrebbero attraversato lo scalo portuale di Rotterdam; iniziavano così l’iter burocratico, per una corsia preferenziale per la costruzione del LNG Bunkering Terminal, al fine di essere operativo per la fine del 2014.

In Italia, tutti si candidano per avere la sede di tale stazione di servizio; in Puglia, sicuramente stiamo ancora al puro dibattito convegnistico, se Taranto, Brindisi e Bari; per avallare ciò che si è deciso? Anche se gli ultimi giorni di questa “anomala” campagna elettorale promettono tanti sogni di difficile realizzazione.

 

Abele Carruezzo