Porto di Taranto: in una discarica abusiva di Brindisi 15mila tonnellate del dragaggio dell’ex Belleli

A Brindisi, lungo la strada statale 16 Brindisi-San Vito dei Normanni, in  localita’ “contrada chiusura grande” e localita “mascava”, nell’ambito di specifici servizi di controllo ambientale, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza una cava dismessa ed un’area agricola, estese complessivamente per circa trentamila metri quadrati, sulle quali erano stati illecitamente stoccate e tombate quindicimila tonnellate circa di rifiuti speciali, costituiti da fanghi di dragaggio provenienti dal porto di Taranto relativi all’area “ex Belleli”, inerti da demolizioni edili, conglomerato bituminoso, plastiche e rifiuti ferrosi.

In particolare gia’ i primi accertamenti escludono la possibilita’ che i citati fanghi di dragaggio potessero essere utilizzati per ripristini ambientali in terreni agricoli, essendo gli stessi impiegabili solo per ricolmamenti in aree ad uso industriale con falda acquifera naturalmente salinizzata.

Allo stato attuale delle indagini sono quattro le persone la cui posizione e’ al vaglio della procura della repubblica di Brindisi; si tratta dei proprietari della ex-cava e del terreno agricolo, nonche’ del titolare della societa’ di autotrasporti e di un autista che e’ stato sorpreso all’atto del controllo mentre era intento a scaricare i rifiuti in uno dei due siti.

Per tutti l’ipotesi di reato contestata e’ quella della gestione illecita di rifiuti speciali  ed esercizio di discarica abusiva. Mentre le indagini proseguono per approfondire ulteriori aspetti della vicenda, il pubblico ministero, Giuseppe De Nozza, ha gia’ provveduto a convalidare il sequestro d’iniziativa operato dal Noe.