Due generatori nucleari mancano all’appello in Mare Artico

La notizia ha poco o niente di rassicurante. Generatori nucleari, con cellule del letale stronzio-90, per fornire energia ai fari utili per la sicurezza della navigazione marittima, sono dispersi in mare con il rischio di decadimento e contaminazione delle acque dell’Artico a nord della penisola Taimyr distruggendo flora e fauna.  Questi generatori azionati da emissione radioattiva furono installati in quasi tutti i fari situati lungo la costa artica dell’Unione Sovietica negli anni ’70 del secolo scorso.

Mentre solo negli ultimi dieci anni è iniziata una massiccia campagna di recupero di questi generatori nucleari e sostituirli con pannelli solari con una capacità della batteria di circa un anno. Alla campagna di rimozione ha partecipato anche la Norvegia, nel periodo 2001-2009, con finanziamenti per sostituire 180 di questi generatori termici radioattivi (RTG) lungo la costa del Mare di Barents, Mar Bianco e Pechora Seas. Ora il programma di rimozione è passato nelle competenze degli USA, in particolare del Canada, che ne sta studiando finanziamenti e piani operativi; la zona interessata dei fari RTG sarà quella a est della Russia artica sulla costa settentrionale della Siberia. Sappiamo, però, che le programmazioni impiegano molto tempo: due di questi generatori non si trovano più nel proprio sito.

La notizia è stata data dall’Agenzia Idrografica della Russia e confermata dall’Agenzia Federale per la navigazione marittima e fluviale che ha cercato i due vecchi generatori RTG senza trovarli. Tutte le informazioni utili sono disponibili in un rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) dell’Istituto Kurchatov della Russia. Si tratta del generatore nucleare A 700 IBS (318 kg) che manca dalla sua posizione sull’isola Lishniy nella parte orientale del Mar di Kara; l’isola appartiene all’arcipelago Severnaya Zemlya a nord della penisola di Taimyr. Molto probabilmente, il nucleo del generatore è collassato in mare e la costa, dove sorgeva il faro, è stata in parte spazzata via.

La quantità di radioattività in quel RTG è probabile essere fra 46000/50000 Curie afferma una nota dell’Istituto Kurchatov. L’altro RTG mancante era situato in un faro sulla penisola di Kamchatka in estremo oriente. Attualmente vi sono 56 fari con generatori nucleari ancora in funzione nella parte occidentale e centrale della rotta del Mare del Nord, dalla penisola di Yamal in occidente alle isole Nuova Siberia ad est. Questi i fari del Mar Artico; e tutti gli altri fari russi come sono alimentati?

 

Abele Carruezzo