Confetra: tasse portuali da ridurre

E’ successo in Spagna.  Il ministro dei Trasporti del governo spagnolo, Ana Pastor, ha proposto la riduzione delle tasse portuali del 4% e dell’8,5% quella relatva ai canoni demaniali per l’occupazione di suolo portuale. Il provvedimento, ha detto il ministro Ana Pastor l’altro giorno, fa parte di una strategia più generale, per la crescita della Spagna dopo la crisi, che il suo Governo sta portando avanti dall’anno scorso; cioè quella di attrarre più armatori e terminalisti nei porti della Penisola Iberica.

L’Italia, invece,  tra i suoi vari problemi di politica interna, non riesce a esprimere una strategia più complessiva per la sua portualità. La notizia è stata colta dal presidente della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, Nereo Marcucci, il quale si è fatto promotore di una richiesta simile al Governo Letta per i porti italiani. Il presidente di Confetra aggiunge nel suo comunicato: “Colpisce la profonda diversità di interventi che i Governi dei Paesi del Sud Europa mettono in campo per perseguire gli stessi obiettivi: arginare gli effetti della crisi e intensificare i timidi segnali di ripresa”.

E ancora, Marcucci, nel ricordare che la riforma dei porti in Italia è ferma e senza soluzioni, ricorda la differenza istituzionale che esiste tra i vari porti dell’area mediterranea, soprattutto nei traffici marittimi con riferimento proprio alla Spagna: “Mentre i traffici marittimi spagnoli nel 2012 sono cresciuti di quasi il 4% e che nel 2013 si prevede un aumento delle esportazioni del 10-15%, l’Italia nel totale del trasporto marittimo registra una riduzione media nel primo trimestre 2013 del 20% sul 2012 e uno striminzito incremento dello 0,9 solo nella movimentazione contenitori”. Per questo Confetra, su tariffe e canoni demaniali, con il suo presidente chiede che “Le singole Autorità Portuali avvalendosi dell’autonomia impositiva recentemente confermata col Decreto del Fare decidano di neutralizzare quegli aumenti stabiliti a livello centrale”.

 

Abele Carruezzo