Danimarca: nuove regole per l’assegnazione del servizio di pilotaggio alle navi

L’utilizzo di un pilota marittimo sappiamo tutti che è importante per una nave durante le fasi di entrata o in uscita da un porto. In Europa, la limitazione geografica per le zone di pilotaggio varia notevolmente e dipende dalla posizione di un porto (ad esempio fiume, arcipelago, frangiflutti costiero). Poi, a seconda del carico della nave e delle sue dimensioni, alcuni Stati membri stanno obbligando le navi a utilizzare un pilota in acque territoriali interne ed esterne.

Mentre si parla e si discute in quasi tutti gli Stati membri come modernizzare detto servizio, la Danimarca si accinge a modificare la sua legge sul pilotaggio nelle proprie acque territoriali, a partire dalle modalità di assegnazione del servizio stesso, liberalizzandolo quasi del tutto. Il Ministro per le imprese e la crescita presenterà il disegno di legge al Parlamento Danese alla fine di febbraio 2014; nel comunicato alla stampa ha dichiarato che questa nuova legge contribuirà alla sicurezza della navigazione nelle acque danesi.

La proposta è stata presentata dall’Autorità Marittima danese prima di Natale e oltre ad alcune modifiche reca anche vari altri atti di diritto marittimo connessi a detta legge. Si tratta che per rendere un servizio “ancillare” alla nave, in sicurezza, quasi obbligatorio, deve essere possibile una più efficiente procedura di esecuzione delle assegnazioni di pilotaggio, se si vuole contribuire a salvaguardare la sicurezza della navigazione e dell’ambiente. Il disegno di legge mira a creare una maggiore concorrenza nella zona delle acque danesi e rendere più facile la burocrazia per i nuovi fornitori di servizi di pilotaggio e di operare nel mercato.

In questa maniera, il Governo Danese continua la sua azione di modernizzazione in materia di politica della concorrenza iniziata nell’ottobre del 2012, liberalizzando l’intero servizio di pilotaggio. Il disegno di legge rende anche possibile alla Commissione per il Danish Maritime Accident Investigation (DMAI) di indagare anche su incidenti subacquei e rende il livello delle sanzioni più severo in caso di un sinistro marittimo causato da imperizia della navigazione o da imperizia nautica. In Italia la discussione è ancora aperta.

 

Abele Carruezzo