European Maritime Safety Agency pubblica dati di performance delle compagnie su Thetis database

Entrambi i protocolli, quello del Memorandum di Parigi (già attivo dal 2011) e quello di Tokyo (recentemente istituito), dal 1° gennaio 2014, hanno dato avvio al Nuovo Regime di Ispezione (New Inspetion Regime-NIR) delle aziende/compagnie che hanno interfacce di relazioni con i porti.

Ne dà notizia l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) che ha pubblicato i dati di performance (rendimento ed esecutività) delle compagnie in tema di Port State Control sul database del server Thetis registrando i livelli di soddisfazione (bassa, o molto bassa) per un periodo continuativo di 36 mesi. Thetis è una piattaforma applicativa per guidare le ispezioni attraverso una procedura complessa di targetin delle navi, creando un archivio centrale dei risultati e per una più rapida consultazione in chiave di Port State Control.

Su Thetis è anche possibile un accesso dedicato da parte delle compagnie di navigazione per poter calcolare la propria performance aziendale e determinare anche lo “Ship Risk Profile” di una nave della flotta per non incorrere a “fermi” indesiderati. Thetis sostanzialmente è un sistema informativo a supporto delle New Inspetion Regime del Port State Control; approvato con la Direttiva 2009/16/EC sul  Port State Control con le quattro regole specifiche per le navi ro-ro ferries, passeggeri ad alta velocità, monitoraggio del traffico navale, e quelle relative alle assicurazioni e documenti di viaggio per il trasporto passeggeri.

Tale sistema serve non solo la UE ma anche Stati che hanno firmato il Protocollo di Parigi – Memorandum of Understanding on PSC (Paris MoU)- inclusi Canada, Islanda, Norvegia e la Federazione Russa. Le norme NIR sono sostanzialmente dei meccanismi di targeting basate sulla definizione di “rischio” relativo ad un trasporto; infatti per un trasporto di qualità sotto tutti gli aspetti tecnico/giuridico/economici viene assegnato il più piccolo  “peso” ispettivo e valutando anche che le navi ad alto “rischio” sono soggette a ispezioni e controlli più severe. Le navi vengono classificate in tre categorie: High Risk Ship (HRS) ispezionate in intervalli di sei mesi, Standard Risk Ship (SRS) ispezionate in intervalli tra 10/12 mesi e Low Risk Ship (LRS).

Le NIRs utilizzano i dati di performance della compagnia per identificare il profilo di “rischio” delle navi (Ship Risk Profile), allo stesso modo del sistema Voluntary IMO Member State Audit Scheme, nel rispetto delle regole dello Stato di bandiera della nave; naturalmente la storia della nave (book record di ispezioni, la sua età e la tipologia) ha influenza sul targeting; poi le compagnie sono valutate in quattro gradi (above average, average, low, very low).

I due protocolli di Parigi e di Tokyo MOU, si legge nel comunicato dell’EMSA, hanno stabilito una formula per calcolare la performance aziendale che tenga conto delle carenze e di fermi della flotta della compagnia nei 36 mesi precedenti, sulla base del Numero IMO di identificazione della nave; questi dati vengono confrontati con la media relativa a tutte le navi ispezionate nelle rispettive regioni al fine di determinare il livello delle prestazioni. Le compagnie in questo modo vengono classificate in categorie indicizzate da un “rischio” molto basso, basso, medio e alto. Ad oggi sono state eseguite 18000 ispezioni/anno e fanno parte di un archivio che si arricchisce ogni giorno di 3000 dati e collegate tramite SafeSeaNet.

 

Abele Carruezzo