Utenza portuale europea: servizi portuali accessibili e trasparenti

Siamo quasi a 100 giorni dalle votazioni europee ed il parlamento europeo accelera le proprie sessioni, fine febbraio, marzo ed aprile, annullando altri tipologie di lavori come quelle delle commissioni. A fine febbraio, in seduta plenaria, pena decadenza dei dossier, gli europarlamentari saranno chiamati a deliberare su emissioni di CO2 delle auto ed altro; quella di marzo discuterà di servizi portuali.

Tutto questo avverrà in campagna elettorale già avviata e con l’insediamento del nuovo Europarlamento previsto per i giorni 26-27 giugno prossimi. Intanto, l’intera utenza portuale dell’Europa rappresentata (ECSA-Associazione armatori della Comunità europea, Clecat- leader per le spedizioni marittime ed associazioni di logistica, ESC -Consiglio dei caricatori europei cioè il trasporto merci, ECASBA – organizzazione che rappresenta broker di navi e professioni tecnico-marittime), ultimamente hanno inviato una lettera agli eurodeputati, sollecitandoli a votare un regolamento sui porti che tenga conto di tutti i servizi portuali possibili ed offerti e che possa salvaguardare l’obiettivo principe di proposta di detto regolamento, senza emendamenti.

Già in ottobre scorso ne avevamo scritto ampiamente sulle varie posizioni, per la verità contrarie di vari Stati membri, tra cui anche l’Italia, nei confronti della proposta della Commissione Trasporti (TRAN) di liberalizzare l’accesso al mercato dei servizi portuali e di aumentare la trasparenza finanziaria dei porti. L’utenza dei porti UE (armatori e compagnie di navigazione, proprietari delle merci, spedizionieri, agenti marittimi e mediatori marittimi) ancora una volta sottolineano le disparità tecnico-economiche esistenti nei vari porti (lungi dall’essere un sistema di reti di trasporti) e sollecitano i deputati UE a non votare per emendamenti al fine di non indebolire la proposta iniziale.

Proposta già emendata per gli articoli che non hanno incluso i servizi per la movimentazione delle merci e la mobilità dei passeggeri; si è parlato anche dell’esclusione del servizio di pilotaggio e di altri servizi tecnico-nautici dal capitolo accesso al mercato. Le associazioni dell’utenza portuale, sostengono che il testo proposto è molto equilibrato: il fornitore di servizi che gode di una posizione legislativa  “esclusiva” o “privilegiato” deve rispettare determinate regole in materia di trasparenza e controllo.

Questo approccio proposto dal nuovo regolamento sui porti  non compromette la sicurezza degli ambiti portuali, e non imporrà alcun onere sproporzionato per il servizio di provider. Gli utenti sottolineano il diritto di sapere cosa/ quanto stanno pagando e per quali servizi portuali; quindi più trasparenza, convinti che tariffe e servizi fanno parte di una strategia di sviluppo e ai clienti spetta la flessibilità di negoziare le tariffe migliori per il beneficio del consumatore finale della catena logistica del trasporto. Si voterà?

 

Abele Carruezzo