INMARSAT: Smart operations

Che vi sia un vantaggio operativo sostanziale nelle comunicazioni marittime integrate tra nave-terra è risaputo; l’utilizzo dei satelliti a copertura globale, oggi ed anche domani, al servizio della sicurezza della navigazione ormai fa parte dello “smart-pensiero” della comunità dello shipping mondiale.

Con il lancio dei tre nuovi satelliti del tipo Global X press, già in orbita, è partita la sperimentazione della prima banda larga per un servizio mobile globale via satellite ad alta velocità per gli utenti  della intera industria marittima, prevista l’operatività a pieno regime per l’inizio del 2015.

Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Inmarsat Maritime, Frank Coles, durante il primo incontro di lavoro dell’altro giorno presso la propria sede di Londra. Il programma elaborato, denominato “Smart Operations” è stato illustrato dal punto di vista tecnico-operativo a manager dello shipping e ad operatori di settore delle comunicazioni marittime; sono previsti altri incontri/conferenze per tutto il 2014, ad Amburgo, Hong Kong e Atene.

Dopo la rivoluzione operata da “internet”, diventa importante realizzare la connessione di una nave per permettere l’accesso a dati disponibili a siti shore dedicati; le compagnie di navigazione se vogliono navigare in futuro dovranno accettare queste modalità di comunicazione tra nave e terra. “Già molte navi, ha detto il presidente Coles, sono dotate di un numero sempre crescente di sensori, che grazie ad analisi avanzate rendono disponibili trattamenti decisionali di smart operations. Inmarsat sta sviluppando la piattaforma che consentirà di fare entrare l’industria marittima nell’era di internet”.

Sicuramente è un problema di alta velocità per trasmettere i dati e di aggiornamento dei software in centri dedicati a terra, se effettivamente si desidera per le istituzioni a terra l’abilitazione di tecnologie efficienti operative. Infatti, il settore marittimo sta seguendo una innovazione diversificata e con protocolli di comunicazioni differenti sia in tecnologia che in costi di installazione ed aggiornamenti. “Oggi, per la maggior parte degli utenti inviano dati di 2MB, ma domani si potranno avere pacchetti di 15-20MB, per cui necessiteranno piattaforme per analizzare e filtrare dati per garantire le cd operazioni intelligenti, ha sottolineato il presidente Inmarsat”.

L’unica preoccupazione per le compagnie di navigazione è solo il costo che si andrebbe ad aggiungere ai prezzi elevati del carburante e dei noli disastrosi di questo periodo per cui il costo del trasporto nei prossimi anni aumenterà progressivamente. Da un altro punto di vista, si potrebbe affermare che grazie alle operazioni intelligenti in materia di efficienza energetica, manutenzione predittiva delle navi, tempi di non utilizzo e salvaguardia dell’ambiente, possono portare ad un risparmio progressivo dell’intero processo del trasporto marittimo.

 

Abele Carruezzo