Rilascio di esemplari di Caretta-Caretta da parte della Guardia Costiera di Molfetta

Salpano con i militari della Capitaneria di Porto i due esemplari di tartaruga marina (Caretta caretta) ospedalizzate e curate presso il centro di recupero tartarughe marine di Molfetta. L’iniziativa è una delle molteplici attività che vede da anni impegnata la Guardia Costiera nella salvaguardia della flora e della fauna marina.

Il rilascio delle tartarughe avvenuto stamane con la partecipazione dei giornalisti delle reti Mediaset, in particolare di “Striscia la Notizia” con il suo inviato Edoardo Stoppa, ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico alla conservazione di specie minacciate ed alla gestione sostenibile delle risorse e degli ambienti acquatici.

Prima della partenza è stata data la possibilità a circa 30 alunni di una locale scuola elementare di poter ammirare in banchina gli esemplari e di poterne conoscere la storia tramite il responsabile del centro di recupero, il quale ha anche spiegato quali potessero essere le cause principali di ricovero delle tartarughe del mediterraneo; dalle interferenze con le attività di pesca, principalmente dovute ai palamiti (è frequente la presenza di ami nella cavità boccale o nel tratto digerente, spesso evidenziato dal filo di nylon che fuoriesce ai margini della bocca) o alle reti (possono causare ferite, mutilazioni e, nel peggiore dei casi, il soffocamento degli animali) fino alle ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; oppure dallo scontro traumatico con imbarcazioni a motore, che arreca ferite sul carapace o sul capo fino anche a patologie varie e traumi, sopracitati, che provocano lo spiaggiamento dell’animale (da precisare che la tartaruga marina si spinge sul litorale esclusivamente per deporre le uova) .

Il rilascio è avvenuto per opera della Capitaneria di Porto, che mette a disposizione del personale del centro di recupero di Molfetta una motovedetta ed un gommone a dimostrazione della profonda attenzione che il Corpo delle Capitanerie di Porto ha verso la salvaguardia dell’ecosistema marino.

 

Michele Puca