Tunisi: atto terroristico politico e marittimo

TUNISI – Nell’esprimere sdegno per l’accaduto ieri nel porto di Tripoli e solidarietà alle famiglie delle vittime (21turisti  morti di cui quattro italiani), una riflessione a margine va comunque fatta. Ancora una volta, un atto terroristico consumato in una città-porto, relaziona il safety management system di una nave, anzi questa volta di due navi da crociera con un potenziale di oltre seimila passeggeri, che si sono trovate ad alzare il livello di sicurezza al massimo grado.

L’attentato di Tunisi rivendicato dall’ISIS, ha messo in luce alcune falle di una organizzazione del piano di escursioni da parte del management delle relative compagnie, sempre “sicuri” di poter controllare il “rischio”, ma che non tutti i rischi sono controllabili. La riflessione dovuta è quella che non si poteva non sapere che la Tunisia era ed è nel mirino terroristico dell’ISIS; per cui una pianificazione delle escursioni non poteva solo rispondere agli aim di una gita “turistica” semplice o fuori porta, ma doveva rispondere a quei minimi criteri di sicurezza.

Un passeggero di una nave da crociera sceglie quel particolare itinerario, pagando, proprio per poter conoscere siti turistici storico/culturali, oltre al piacere di vivere on board della nave; e la visita al museo Del Bardo di Tunisi, come l’escursione a Cartagine appartengono a questa categoria di siti storici e archeologici. Questo non significa che le Compagnie di navigazione siano responsabili, ma che l’accaduto di Tunisi fa e farà riflettere.

Storicamente, le organizzazioni terroristiche hanno attaccato obiettivi marittimi per promuovere i propri fini politici. Da sempre si conosce che la minaccia più rilevante per i passeggeri e le navi è il crimine che si consuma particolarmente mentre la nave sosta in porto ed i passeggeri visitano la città. Quello di Tunisi è un atto terroristico politico perché l’obiettivo era il Parlamento tunisino; di natura anche marittima perché hanno attaccato bus con croceristi a bordo e turisti che visitavano il Museo.

I professionisti della sicurezza marittima sono obbligati per legge internazionale ad applicare tutte le misure suggerite dall’International Ship Port Facility Security Code (SOLAS Capitolo XI-2 e Regolamento di attuazione). Giusto il comportamento dei due Comandanti, sia della Costa Fascinosa che della MSC Splendida, che sono passati subito a Security Level 3. Ricordiamo che  il livello1 è quello secondo il quale le minime misure di sicurezza appropriate devono essere mantenute sempre; il livello 2, misure aggiuntive di sicurezza appropriate devono essere mantenute per un periodo di tempo al più alto rischio di incidenti circa la sicurezza; mentre il livello 3 propone che ulteriori misure specifiche devono essere mantenute per un periodo di tempo limitato, quando un incidente relativo alla sicurezza è probabile o imminente, sebbene non sia possibile identificare il target specifico della minaccia.

Per la Solas il comandante di una nave non è vincolato dalla Compagnia o da nessun altro nel prendere o mettere in atto le decisioni che, secondo il suo giudizio professionale, sono necessari per mantenere l’incolumità delle persone e della sicurezza della nave; in caso di conflitto tra safety e security, il comandante effettuerà le azioni richieste per mantenere la safety. Forse è il caso che durante le informazioni turistiche che si danno, in teatro a bordo delle navi da crociera, agli escursionisti prima dello sbarco, sia doveroso informare sulle minime misure riguardo la sicurezza personale e quella di gruppo?

Questo potrebbe sembrare un fastidio che causerebbe ansie aggiuntive e forse spostare la domanda turistica su altre modalità di viaggio; ma di una minaccia terroristica non si conosce il luogo e l’ora della sua manifestazione reale e quale modulo di viaggio scelto. Forse per i passeggeri di una nave, crociera e/o ro-ro pax,  sta cambiando il modo e le modalità di stare a bordo e di partecipare alle visite a terra o in siti archeologici e culturali. Mi auguro che si continui a viaggiare per mare per sconfiggere il terrorismo e che la Costa Crociere possa riprendere lo scalo in sicurezza della bellissima e fantastica città di Tunisi.

Abele Carruezzo