Aponte: “Serve pianificazione centrale, sviluppare gli interporti”

GENOVA – “Occorre ridisegnare la mappatura dei porti italiani. In Italia bisognerebbe svilupparne quattro o cinque al massimo. Sono più che sufficienti. E poi sviluppare molto i porti interni, i dry port”: è la visione del patron di Msc, Gianluigi Aponte, a capo del secondo gruppo al mondo nel trasporto di container con una flotta di 500 navi di cui 52 in costruzione.

Secondo Aponte, intervenuto stasera all’inaugurazione del nuovo head-quarter per il gruppo Msc a Genova (15.000 mq in due moderne torri affacciate sul porto dove lavoreranno 600 persone), la pianificazione va fatta “a livello centrale e non regionale”. “Non sono io il ministro delle infrastrutture – ha affermato Aponte a margine della cerimonia – ma secondo me i porti e le infrastrutture devono essere gestiti a livello centrale per poter fare una strategia dando delle priorità dove vanno date.

Basterebbe che lo facesse il ministro dei trasporti e delle infrastrutture con un tavolo di addetti ai lavori”. Lo sviluppo degli interporti, ha precisato Aponte, consentirebbe “una logistica migliore via treno e con una distribuzione dai terminal interni via camion”.