Masucci: “La riforma? Serve governance efficiente per i porti”

BRINDISI – Di seguito un’intervista ad Umberto Masucci, presidente nazionale dei Propeller Club, che ha partecipato al convegno organizzato dal Club di Brindisi su “rapporto tra Città-Porto: tra gestione del presente e strategie per il  futuro”.

Presidente Masucci, ultimamente si è parlato molto della necessità di dragare i porti italiani previa una perdita di concorrenza nei trasporti marittimi a livello europeo.  Il Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo aveva preso un preciso impegno per una normativa uniforme in tema di dragaggi portuali. A che punto siamo?
“Devo dire che la sollecitazione è partita proprio dal Propeller nazionale, durante una convention della “shipping week”, con una sessione dedicata al dragaggio dei porti italiani.  In Italia il problema è diventato patologico perché non riusciamo a coniugare un sano ambientalismo con la necessità industriale con i porti ubicati sempre in zone industriali dove non si può pescare, non si fa balneazione e figuriamoci se non si possono realizzare i dragaggi. Noi questo lo vogliamo nel rispetto delle normative che valgono in Europa e nello stesso modo dovrebbero valere per l’Italia. Dalla convention 2014 dei Propeller Club italiani è nato un dialogo proficuo con il Ministero dell’Ambiente , con il Sottosegretario Velo e con il suo capo di gabinetto Pacini con l’impegno che i dragaggi sono importanti e necessari e si debbono fare nel rispetto dell’ambiente. Così, proprio un mese addietro, il Sottosegretario Velo ha presentato un emendamento al  DEF, che sta facendo il suo corso,  e che se verrà approvato cambierà le prospettive dei porti italiani in futuro”.

Nella speranza  che le Regioni non osteggino l’iter come è successo con il precedente decreto?
“Questo è il punto dolente e conflittuale fra gli enti preposti come con il Ministero dell’Ambiente, quello dei Trasporti, le varie  Autorità portuali e le rispettive Regioni.  E’ ora che le Regioni si assumano la responsabilità delle responsabilità; un esempio positivo è dato dalla Regione Toscana che si assunto l’onere  e tutte le opportunità per passare da un “sito d’interesse nazionale (SIN)” a quello di interesse regionale SIR come il caso di Massa Carrara”.

Come è stato possibile che nel Documento di Economia e Finanza del Governo Renzi la portualità meridionale non ha avuto la giusta considerazione?
“Non solo il DEF, ma soprattutto il Governo nei suoi piani ha dimenticato una politica per il Meridione;  qui bisogna avere il coraggio della Germania, una grande nazione che di fronte alla caduta del muro di Berlino si fece carico dell’intero processo di unificazione delle due germanie per evitare zone del Paese  economicamente svantaggiate. Nel campo dello shipping italiano, bisogna riconoscere che la portualità del mezzogiorno è strategicamente importante sia per i trasporti che per l’intera logistica e soprattutto  serve l’intero Paese  per i 2/3 del commercio sull’import/export merceologico movimentato via mare, rispetto ad 1/3 che grava sulla portualità del settentrione, anche se i volumi movimentati sono diversi”.

Che cosa  pensa delle varie proposte di riforma della legge sui porti?
“Si parla di Autorità da accorpare,  di autorità regionali, di modello spagnolo, ma penso che il vero problema sia di una efficiente governance dei porti, prima di parlare di numero  da selezionare. Il problema è una governance che conosca la portualità, la logistica lo shipping per rendere il sistema dei trasporti efficiente ed efficace; i porti non hanno bisogno di una governance “politica” che risponda a strategie partito o altro. I porti hanno bisogno di lavorare”.

Presidente Masucci, a fine aprile prossimo, accompagnerà una delegazione Propeller  in Marocco. L’obiettivo è cercare nuove opportunità mediterranee per la portualità italiana?
“Questa è la prima mission internazionale del Propeller italiano; è stata decisa l’anno scorso durante la convention 2014 fra  tutti i Club e ci fu rivolto un invito/studio da parte del  Direttore portuale di Tanger Med, Mohamed Assad, oggi Ministro degli Interni del Marocco. Invito che ci permetterà di vedere e capire come un Paese, il Marocco, abbia investito in infrastrutture molto e di cui il 25% è in ambito portuale; basterebbe la metà di quei investimenti in Italia per rendere i nostri porti altamente competitivi. Poi  ci misureremo sulle varie opportunità trasportistiche e della logistica  che il Marocco offre  a tutto il Mediterraneo comprese l’evoluzione  delle Autostrade del Mare. Una giornata intera sarà dedicata all’incontro con il Ministro dei Trasporti del Marocco a Casablanca dove ci confronteremo con l’intero cluster marittimo.

Non dimentichiamo che l’Italia ha un cluster marittimo di tutto rispetto. Infatti, saremo accompagnati dai dirigenti di Grandi Navi Veloci, Costa Crociere, Grimaldi Group, Contship Italia Group e Registro Italiano Navale  per sottolineare  quanto sia importante il Marocco per lo shipping italiano. Da questo incontro, l’Italia del mare si aspetta molto, vista la posizione geo-politica centrale che occupa nel Mediterraneo. L’impegno del Propeller è quello di promuovere opportunità per uno sviluppo propulsivo e positivo dei nostri porti per quanto è possibile; il resto lo fa e lo farà l’intero settore dello shipping italiano con umiltà e forza di volontà. Nella speranza che tutta l’intera area del nord Africa possa diventare una vero “locomotiva” di sviluppo per il Mediterraneo”.

Abele Carruezzo