Canale di Suez più sicuro

ISMAILIA – L’occasione è stata la visita del ministro degli Stati Emirati Arabi Uniti il Sultano Al Jaber a Ismailia per comunicare la imminente apertura del nuovo Canale di Suez. L’annuncio è stato dato dal presidente della Suez Canal Authority, Mohab Mamish, il quale durante l’incontro ha detto che nei prossimi mesi di maggio/giugno verranno installate 110 boe dell’ultima generazione tecnologica.

Inoltre, al fine di aumentare il grado della sicurezza della navigazione per le navi in transito, verranno installate delle stazioni di guidance e di controllo di parametri navigazionali. Una master station sarà ubicata proprio lungo la costa di Ismailia dalla quale servirà in tempo reale tutte le altre station slave. In questa maniera i dati del vessel control saranno disponibili alla Coast Guard egiziana ed alla Suez Canal Authority, non solo ai fini di una navigazione più sicura, ma anche per prevenire eventuali attacchi terroristici alle navi di passaggio.

Per la prima volta, l’Egitto durante l’incontro con i rappresentanti di numerose  imprese straniere, ha confermato che i lavori stanno rispettando il crono-programma. Per far comprendere lo stato dei lavori sono stati portati  in visita lungo il canale su due traghetti e per un tratto di circa 18 miglia fino al tratto di unione con l’old line canal line, all’altezza di Ismailia. Per questo nuovo progetto, 131 milioni di metri cubi di terra sono già stati dragati e 37 draghe sono al lavoro in questi mesi per completare l’opera, con una rata giornaliera di terra rimossa vicina al milione mezzo di metri cubi.

Sono 62 le aziende italiane che hanno già espresso la propria disponibilità a investire nel progetto del Corridoio del Canale di Suez. Per il presidente Mamish l’obiettivo del raddoppio parziale, i cui lavori sono iniziati nell’agosto scorso, è quello di ridurre da 18  a 11 ore i tempi di transito e riducendo a 3 ore i tempi di attesa creati dai punti a transito alternato per alcuni tipi di cargo ship.

L’opera è inserita in un più vasto “Progetto di sviluppo dell’area del Canale di Suez” da 8,2 miliardi di dollari che prevede la creazione di hub logistici e manifatturieri nelle zone di Port Said, Ismailia e Suez in una vasta gamma di settori che vanno dall’high-tech, all’assemblaggio di auto, dalle raffinerie all’acquacoltura. La cerimonia di inaugurazione del nuovo Canale avverrà comunque ad agosto perché secondo i vertici i lavori di dragaggio e il resto delle opere dovrebbero essere completate entro luglio.

Abele Carruezzo