2014 ANNUAL REPORT ON PORT STATE CONTROL

PARIGI – Il Memorandum di Parigi sul controllo delle qualità tecnico-nautiche delle navi che scalano i vari porti del mondo nell’ultimo triennio ha registrato un significativo lavoro ispettivo. Fra le misure speciali per migliorare la sicurezza marittima, la SOLAS al capitolo XI-1 parla di PSC- Port State Control; ossia i controlli effettuati dalle Autorità Marittime degli Stati dei porti scalati dalle navi in tutto il mondo.

La ”visita ai servizi di bordo e alla preparazione morale e professionale degli equipaggi” e il “Memorandum of Union” (MOU), comunemente chiamato Memorandum di Parigi del 1982, sono strumenti di controllo delle qualità tecnico-nautiche delle navi. Giusto per dare dei numeri, si registrano 18.430 navi ispezionate; su 10.814 ispezioni sono state rilevate delle deficienze;  614 navi sono state fermate e a 20 navi è stata vietata la navigazione. Numeri che  pur se riferiti alla flotta mondiale, il Memorandum di Parigi, si legge nella nota diffusa dal Segretariato Paris MOU su PSC che accompagna il rapporto 2012/2014, si conferma come strumento efficiente/efficace per portare il trasporto marittimo su alti standard di qualità.

La “White List” del 2014  è occupata da 43 Stati di Bandiera, 3 in meno rispetto all’anno precedente; la Francia è ancora in testa alla lista, seguita da Hong Kong e Bahamas. Diversi Stati di Bandiera hanno fatto un passo significativo verso posti alti della top-ten  della “White List” come Bahamas, Isola di Man e Stati Uniti d’America; altre bandiere sono scivolate in classifica e non più fra le prime dieci come la Germania e la Finlandia. L’anno scorso il Kazakistan, l’Arabia Saudita e la Svizzera sono transitati dalla lista grigia a quella bianca; mentre Spagna, Lituania, Polonia e Thailandia sono passati nella “Grey List”.

Il Belize fa compagnia con altri dieci Stati di Bandiera nella “Black List”, dove la Repubblica Unita di Tanzania offre la peggiore performance. In quest’ultimo periodo di tre anni le bandiere della Repubblica Unita di Tanzania, la Repubblica di Moldova, Saint Vincent, Grenadine e Togo hanno registrato il maggior numero di navi a cui è stata vietata la navigazione.

Fra gli istituti di  classificazione e di certificazione delle qualità delle navi delle varie compagnie di armatori, come Organizzazioni Riconosciute (ROS), delegate dagli Stati di Bandiera delle navi nell’effettuare indagini amministrative, i migliori risultati nel periodo 2012/2014 sono stati raggiunti dalla divisione norvegese DNV GL, seguita dal Registro Navale norvegese Det Norske Veritas (DNV) e dall’American Bureau of Shipping (ABS).

Abele Carruezzo