Armatori europei: difficile rispettare il termine 2016 per le emissioni delle navi

BRUXELLES – Per gli armatori della UE, aderenti all’ECSA, gli obiettivi sullo sviluppo di un piano per ridurre le emissioni di gas a effetto serra sono difficili da rispettare entro la fine del 2016. Le difficoltà per realizzare una adeguata riduzione delle emissioni di gas prodotti da navi entro il 2016 non riguardano solo gli armatori europei, ma l’intero shipping mondiale.

A sostenere tale tesi è il Segretario generale dell’ECSA, Patrick Verhoeven, che ha detto: “Il 2016 è proprio dietro l’angolo e come tale è realistico aspettarsi che l’IMO trovi al più presto una soluzione riparatoria nel giro di pochi mesi.” Il tutto era partito da un invito della Commissione europea rivolto all’IMO a presentare misure per ridurre le emissioni entro la fine del 2016.

Infatti, la UE si era impegnata con un piano strategico pluriennale con l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni di gas serra dai livelli del 1990 entro il 2030. Molto si è discusso in questi ultimi anni in tutte le sedi sul “come” ridurre le emissioni in atmosfera causate dal trasporto marittimo;  e le stime della Commissione UE di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 3% al livello globale e del 4% della UE appaiono difficili da raggiungere.

Anche la Camera Internazionale dello Shipping (ICS) è intervenuta con una propria dichiarazione: “ Il trasporto marittimo nel frattempo ha già ridotto le proprie emissioni totali di CO2 di oltre il 10% (2007- 2012) e di circa il 20% di CO2 per tonnellata/miglio”. Ed ancora – “ l’industria navale- marittima sta investendo miliardi per garantire la conformità e gli enormi costi coinvolti potrebbero avere un profondo impatto sulla futura struttura del settore dei trasporti marittimi “-  ha sostenuto la segreteria dell’ICS.

 

Abele Carruezzo