Federazione Europea Lavoratori Trasporti: 2015 anno difficile per la sicurezza dei porti

BRUXELLES –  La Federazione europea ETF  nel suo ultimo comunicato afferma  che  “nel 2015 i lavoratori portuali europei, le loro famiglie ed i loro sindacati hanno pianto colleghi, parenti e compagni che hanno perso la vita durante il lavoro nei porti di Anversa, Bilbao, Bremerhaven, Helsinki, Oxelösund, Sines, Valencia, solo per citare quegli incidenti che hanno avuto una vasta eco mediatica”.

Questi incidenti, pur se si sono verificati in diverse circostanze e secondo diverse dinamiche, ci obbligano a riflettere proprio perché i lavoratori portuali stanno sperimentando una crescente pressione lavorativa, soprattutto nei porti del nord Europa, in quanto si richiede loro di essere sempre più produttivi in tempi lavorativi sempre più ristretti.

Il presidente della sezione dei portuali della ETF, Terje Samuelsen, ha sottolineato che “pressione e tempo giocano un ruolo significativo sulla sicurezza, perché vi è la tendenza a trascurare le procedure che consentano la prevenzione di un certo numero di incidenti”. “Le indagini per la maggior parte di questi incidenti sono ancora in corso e dovremo attendere i risultati finali per effettuare una valutazione delle cause e prendere misure onde evitare che simili incidenti si verifichino di nuovo.

Tuttavia, crediamo che vi sia un’emergenza ‘sicurezza’ che va affrontata. Non basta esprimere condoglianze alle famiglie, ma occorre  una concertazione fra i datori di lavoro, autorità portuali e di tutti gli attori coinvolti per una rimodulazione dell’organizzazione del lavoro portuale”, ha concluso Samuelsen.

Si tratta di una evoluzione del settore dell’industria marittima e portuale, di questi ultimi anni e in questi grandi porti, che stanno portando delle gravi implicazioni per i lavoratori portuali di fronte alle procedure di carico/scarico di navi moderne di grandi dimensioni. In un contesto in cui le dimensioni delle navi sono in continua crescita ed il volume di carico non sempre in aumento, perché queste navi non sono sempre a pieno carico, organizzare il lavoro portuale diventa urgente di fronte ad una “vision” di nave e di banchina diverse.

Infatti, nella vasta gamma dei porti del Nord Europa, ed in particolare a Rotterdam, è stata introdotta l’automazione portuale con un aumento significativo della capacità portuale, senza aumento di volume di carico, i lavoratori portuali non hanno avuto la dovuta formazione e per questi diventa difficile investire denari per essere competitivi. I datori di lavoro in questi porti sono spinti a ridurre i costi e, alla fine, i lavoratori portuali pagano il più alto apporto, in termini di sicurezza del lavoro e di condizioni di lavoro difficili.

Come sempre questi porti si trovano prima degli altri ad affrontare nuove problematiche in merito al lavoro portuale. La Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) è una organizzazione sindacale a livello europeo che abbraccia i sindacati dei trasporti da parte dell’Unione europea, dello Spazio economico europeo e paesi dell’Europa centrale e orientale.

L’ETF rappresenta più di 3,5 milioni di lavoratori dei trasporti provenienti da più di 230 sindacati dei trasporti e 41 paesi europei, nei seguenti settori: ferrovie, trasporto su strada e della logistica, dei trasporti marittimi, navigazione interna, aviazione civile, porti e banchine, del turismo e della pesca.

Abele Carruezzo