ITS: ok a prova unica per abilitazione professionale per Ufficiale di coperta e di macchina

ROMA – E’ stato approvato in Conferenza Unificata lo schema di decreto relativo alle linee guida per i percorsi degli Istituti Tecnici Superiori afferenti all’area della Mobilità sostenibile. Il decreto prevede l’unificazione delle prove di verifica finale per il rilascio del diploma ITS con le prove per il conseguimento delle abilitazioni professionali di Ufficiale di coperta e di Ufficiale di macchina.

I diplomati degli ITS nell’ambito della mobilità sostenibile non dovranno più sostenere, dunque, un ulteriore esame per essere abilitati allo svolgimento della professione ma conseguiranno contemporaneamente, con un’unica prova di verifica, sia il titolo di tecnico superiore che l’abilitazione all’esercizio della professione.

 

“L’unificazione tra diploma e certificazione è un passaggio fondamentale, che elimina esami doppioni e passaggi che non aiutavano i diplomati – commenta il Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi – Una novità che permette a circa 500 studenti, che completano il loro percorso di studi negli ITS dell’area mobilità sostenibile, di avere tutte le carte in regola per affrontare la professione di ufficiale di marina mercantile, di coperta e di macchina.
Stiamo perseguendo in maniera decisiva gli obiettivi che il Miur e il Parlamento si sono dati, mettere sempre più in contatto il mondo della formazione terziaria professionalizzante con il mondo del lavoro, per dare ai ragazzi quelle competenze immediatamente spendibili e che il sistema produttivo ci richiede”.

Una semplice riflessione va fatta. Forse si apre la strada per chiarire il chi, cosa, come fa e certifica una “istruzione” e chi, cosa e come fa e certifica la “formazione”. Perché di questo si tratta! In tutta l’Europa la scuola secondaria superiore è responsabile di una istruzione liceale e generalista di base per tutti; poi chi vuole intraprendere la carriera del mare accede alle accademie con una offerta didattica tutta impostata sulla formazione in aula, ai simulatori e stage a bordo di navi mercantili.

In Italia, un giovane, a 14 anni,  accede prima al Nautico per una istruzione tecnica e generalista; partecipa per pochi giorni alle varie esperienze di “alternanza scuola e lavoro”, che per questo Governo deve essere per tutti gli alunni; poi chi sceglie la carriera del mare accede agli ITS dell’area della mobilità sostenibile o all’Accademia della Marina Mercantile per conseguire i titoli abilitanti la professione; mentre per i tutti gli altri diplomati, non nautici, amanti del mare vi sono i percorsi paralleli di allineamento. Su questo orizzonte di “mare mosso” si innesta i decreto di cui sopra.

 

Abele Carruezzo