IMO: la convenzione sulla gestione acque di zavorra entrerà in vigore l’8 settembre 2017

LONDRA – Dodici mesi dopo la ratifica da parte di 30 Stati, che rappresentano il 35% del tonnellaggio navale mercantile mondiale una convenzione internazionale entra in vigore. Così accade in questi giorni per la Convenzione sulla gestione delle acque di zavorra di navi (BWMC).

E nonostante l’avviso dato dell’International Maritime Organization (IMO) per l’entrata in vigore di detta  convenzione nel  prossimo settembre 2017,  il mondo dello shipping mondiale è fortemente preoccupato per le lentezze burocratiche dei vari Stati membri ad emanare le relative “linee guida”.

Nel frattempo  sarà imposto alle navi di dotarsi di sistemi di trattamento approvati per prevenire la diffusione di specie invasive attraverso l’acqua di zavorra. La Convenzione Internazionale, Ballast Water Management Convention, mira a prevenire gli effetti potenzialmente devastanti della diffusione di organismi acquatici nocivi trasportati nelle acque di zavorra delle navi da una regione all’altra. L’International Chamber of Shipping (ICS), unitamente a BIMCO (Baltic and International Maritime Council), sottolinea che questo nuovo regime per proteggere gli ecosistemi locali dagli impatti delle specie invasive creerà non pochi problemi all’armamento poiché non si è giunti ad un sistema uniforme per tutti gli Stati. Ora più che mai, si afferma in sede ICS, è importante che gli Stati membri dell’IMO rivedano gli orientamenti sui sistemi di trattamento delle acque, approvati  dal G8, e riproporli in sede di Comitato IMO per la protezione degli ambiente marino del prossimo ottobre.

BIMCO è anche preoccupato del fatto che i sistemi approvati nelle attuali norme IMO non sono abbastanza coerenti a garantire che i sistemi attuali di bordo delle navi rispondano ai requisiti normativi minimi per il trattamento di acque di zavorra. Gli armatori esigono fiducia nel fatto che le costose attrezzature che presto saranno installate a bordo delle navi siano efficaci nel trattamento delle condizioni delle acque di zavorra e che siano pienamente compatibili per le varie ispezioni di Port State Control. Ora, dopo tanti anni di ritardo e di discussioni, l’IMO ancora non è in grado di dare  agli armatori la certezza necessaria (quali sistemi e con quali metodologie e tecnologie) per implementare a bordo delle navi la nuova apparecchiatura per il trattamento delle acque, anche se questo richiederà tempi e costi per il riciclo delle navi stesse  nei vari cantieri. In sostanza, ancora oggi, le varie governance internazionali non hanno certezze chiare sui controlli.

Infatti, negli Stati Uniti, fuori Convenzione IMO, vige un regime più rigoroso di approvazione delle apparecchiature di trattamento acque, partito già nel gennaio 2014, e sotto il controllo diretto della US Coast Guard.  Poiché, molti armatori hanno installato a bordo delle loro navi sistemi ultravioletti, si troveranno fuori regime nei porti statunitensi, per il fatto che la Coast Guard che non accetterà la metodologia utilizzata dagli altri Stati membri dell’IMO nell’approvare sistemi di trattamento UV per monitorare gli organismi vitali in acqua di zavorra trattata. Per tutto questo si aspettano le decisioni del Comitato IMO per la protezione dell’ambiente marino del prossimo ottobre.

 

Abele Carruezzo