IMO per la COP 22

MARRAKECH – L’Organizzazione Internazionale Marittima (IMO), con tutti i suoi dipartimenti, ha gestito una intera sessione della 22 a  Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (COP 22). Più di 20 mila persone in rappresentanza di 196 Stati e centinaia di imprese, ONG,  Associazioni  di scienziati, Enti locali e sindacati.

Nel perseguire la propria missione, di un trasporto marittimo sicuro ed efficiente sugli oceani puliti, l’IMO è impegnata con costanza verso uno sviluppo regolamentato e volto a proteggere l’ambiente marino. Le ultime azioni intraprese, nell’aprile di quest’anno presso la sede di Londra, hanno riguardato le strategie per affrontare i gas ad effetto serra (GHG) di emissioni da navi impegnate nel commercio internazionale.

Nel riconoscere l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, l’IMO ha votato misure per migliorare l’efficienza energetica delle navi. Le misure riguardano le modifiche al capitolo 4 della Convenzione MARPOL, allegato V I, che impongono alle navi di registrare e comunicare il loro consumo di olio combustibile e altri dati aggiuntivi circa la funzionalità della nave stessa; questa istituzione di tale requisito, detta del consumo “Database IMO”, dovrebbe entrare in funzione all’inizio del 2018.

Per la COP 22, l’IMO, pur sottolineando il ruolo internazionale del trasporto marittimo, è convinta che tale settore, indispensabile per il mondo, sostiene la società di oggi e lo fa emanando norme internazionali da applicare a tutte le navi, senza discriminazione fra Stati.

Importante è stata la sessione delle decisioni attese, a livello generale prese durante la COP 21 di Parigi dove i capi di Stato firmarono un accordo per stabilire la “traiettoria” che la Terra dovrà seguire per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici; ancora una volta si è stabilito di  mantenere la crescita della temperatura media globale sulle terre emerse e sugli oceani ad un massimo di +2 gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali, cercando di rimanere il più possibile vicino agli 1,5 gradi. Su questi temi, l’Italia, con la sua Agenzia Spaziale, ha presentato i dati di Cosmo – Sky Med, la costellazione italiana radar per l’osservazione della Terra ed in particolare le dinamiche di scioglimento del ghiaccio nelle aree artiche.

 

Abele Carruezzo