IL TERMINAL CONTAINER DI PORT SAID E’ PRONTO PER LE GRANDI NAVI

PORT SAID – Pochi giorni or sono, il principale azionista del Suez Canal Container Terminal (SCCT), APM Terminals, ha dichiarato a mezzo stampa di aver concluso, in sinergia con il Governo egiziano nonché con gli enti locali, i lavori di escavazione e dragaggio utili al nuovo canale laterale di East Port Said: la cantierizzazione della nuova opera, lunga 9,5 chilometri e larga 250 metri, aveva avuto inizio alla fine del 2015, ad un costo preventivato di circa 60 milioni di dollari.

Con il raggiungimento della piena operatività, il nuovo canale, che scorre a lato di quello di Suez, permetterà alle navi di entrare direttamente nel bacino portuale di East Port Said dal mare aperto, evitando così di dover percorrere un tratto del Canale di Suez, operazione che può richiedere fino a dieci ore di attesa.

Per di più, il terminal di Port Said sarà finalmente in grado di accogliere le navi portacontainer di ultima generazione, le cosiddette ULCS – perdonate l’anglicismo imperante – Ultra Large Container Ships. Ci sarà spazio, ad esempio, per le navi di classe Triple-E del colosso danese Maersk, energumeni da 18, 20mila TEU per oltre 400 metri di lunghezza: una di esse, “Mette Maersk”, unità da ben 18.300 TEU, ha scalato il terminal container di Port Said la scorsa settimana. Prima di quest’ultima, era stata la nave gemella “Maren Maersk” ad avviare, all’inizio dell’anno, la stagione delle grandi navi.Facendo proprie le parole del SCCT Terminal Manager Jan Buijze “tutto è stato compiuto in funzione delle ULCS: abbiamo una banchina lunga 2.400 metri, arricchita da ben sei gru per la movimentazione dei contenitori nonché fondali a meno 17.5, 18.5 metri”.

Toni entusiasti provengono altresì dal responsabile per le relazioni esterne di SCCT, Hany Al Nady: “stiamo trasformando Port Said, con l’aiuto del Governo egiziano, in uno straordinario asse per la movimentazione dei contenitori. Sin dall’avvio del terminal, avvenuto nel 2004, sono stati investiti oltre 850 milioni di dollari per l’implementazione delle varie strutture”.

Per il terminal container egiziano, dichiarano gli analisti di settore, “non è più un miraggio il raggiungimento, entro il 2020, della movimentazione di 20 milioni di TEU”.

 

Stefano Carbonara