DIFESA: L’ITALIA ASSUME IL COMANDO IN MARE DELL’OPERAZIONE ANTIPIRATERIA ATALANTA

GOLFO DI ADEN – Oggi 27 luglio la Fregata Europea Multi Missione (FREMM) Virginio Fasan ha assunto il ruolo di Flag Ship dell’operazione “EUNAVFOR Atalanta”, missione dell’Unione Europea che opera in una zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano, per garantisce la presenza, sorveglianza e la polizia in alto mare finalizzate al contrasto del fenomeno della pirateria.A bordo della fregata della Marina Militare italiana il contrammiraglio Fabio Gregori che ha sostituito al comando dell’operazione l’ammiraglio Rafael Fernández-Pintado Muñoz-Rojas della marina spagnola.

Partita il 14 luglio dal porto di La Spezia, nave Virginio Fasan partecipa per la prima volta a questa missione, in un’area che ha visto negli ultimi quattro mesi l’impegno costante di nave Espero e di Nave Carabiniere.Prima di dirigere verso l’area di operazioni, nave Fasan ha effettuato una sosta a Souda, nell’isola di Creta, per testare ed accrescere le conoscenze dell’equipaggio in materia di Maritime Interdiction Operation mediante lo svolgimento di attività presso il NATO Maritime Interdiction Operational Training Centre (NMIOTC), centro di eccellenza  della NATO.

Durante la sosta a Creta, la nave ha ricevuto la visita del Comandante in Capo della Squadra Navale della Marina Militare, l’ammiraglio di Squadra Donato Marzano, che ha salutato gli uomini e le donne dell’equipaggio prima dell’inizio dell’operazione.Con l’occasione l’ammiraglio Marzano ha anche incontrato a bordo il suo omologo greco, l’Ammiraglio di Squadra Ioannis Pavlopoulos e il Comandante del NATO Maritime Interdiction Operational Training Center, il Commodoro Georgios Tsogkas.

L’operazione Atalanta, decisa dal Consiglio Europeo nel novembre del 2008, è la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea, nata con l’obiettivo di prevenire e reprimere gli atti di pirateria nell’area del Corno d’Africa (Golfo di Aden e bacino Somalo) che continuano a rappresentare una minaccia per la libertà di navigazione del traffico mercantile e in particolare per il trasporto degli aiuti umanitari del World Food Programme .

Sebbene la costante presenza di unità navali e velivoli dislocati in area per la sorveglianza ed il riconoscimento di attività sospette illecite a danno del commercio marittimo, congiuntamente all’adozione da parte del naviglio mercantile di adeguate misure di autoprotezione, abbiano comportato una riduzione del numero degli incidenti riconducibili al fenomeno della pirateria, la stessa non può dirsi debellata come i recenti eventi accaduti nell’area dimostrano.

L’attenzione dell’intera Europa in generale, quella del nostro Paese e della Marina Militare in particolare nel Corno d’Africa testimonia come la regione mediterranea non possa essere considerata come un sistema chiuso, ma un’area sottoposta agli effetti delle dinamiche politiche, sociali, economiche, culturali e religiose esercitate dalle zone adiacenti.Nave Fasan e il suo equipaggio saranno impegnati nell’area del Corno d’Africa sino al prossimo mese di dicembre.