Il Comitato Internazionale Marittimo su vendite giudiziarie di navi

LA VALLETTA – Ultimamente, il Comitè Maritime International (CMI), durante la sessione di lavoro maltese, si è interessato di vendite giudiziarie di navi. La procedura di una vendita giudiziaria di nave accade quando l’armatore non riesce a pagare i creditori. E’ noto che i creditori di una nave vanno dai costruttori navali ai finanzieri (i mutui di una nave), ai vari fornitori di servizi, riparatori navali, fornitori di provviste e bunker; oltre ai membri dell’equipaggio che spesso affrontano difficoltà quando sono lasciati a bordo di navi abbandonate, problema complesso per le Autorità portuali.

Tutte situazioni complicate relative a una nave, abbandonata, che costringono i creditori ad agire contro la nave stessa, vendendola sotto pratica giudiziaria; pratica che per riuscire positiva la nave deve essere venduta al nuovo acquirente libera e senza ostacoli. Questo è importante, perché nessun potenziale nuovo proprietario sarà interessato all’acquisto di una nave con problemi finanziari e con titoli che non possono essere esigiti e trasferiti. L’acquirente ha bisogno della certezza che la vendita giudiziaria sarà riconosciuta in tutto il mondo, per evitare il ri-sequestro di altro nuovo creditore; e ancora, l’acquirente ha bisogno che la bandiera esistente della nave (lo Stato in cui è immatricolata la nave) riconoscerà il trasferimento di proprietà e consenta la cancellazione regolare della nave dai propri registri.

La discussione di lavoro del CMI si è focalizzata sul fatto che le vendite provenienti da Tribunali europei sono riconosciute in altri Stati membri dell’Ue, grazie al Regolamento di Bruxelles e sue modifiche; mentre sorge il problema fuori dell’Europa perché non esiste una convenzione sul riconoscimento internazionale delle vendite giudiziarie. Per questo, durante la sessione di lavoro maltese, il CMI ha proposto una convenzione operativa sul riconoscimento internazionale delle vendite giudiziarie, frutto di elaborata compatibilità delle leggi di diverse giurisdizioni e di diverse associazioni di diritto marittimo. Il CMI è stato impegnato nel contattare il comitato delle Nazioni Unite sul diritto commerciale (UNCTRAL)  per spronarlo a valutare e superare le questioni transfrontaliere relative alle vendite giudiziarie.

Ora, con questa sessione, una cosa è certa: occorre far approvare la proposta di convenzione internazionale presentata dal CMI che prevede uno standard di riconoscimento uniforme sulla vendita giudiziaria di navi e soprattutto che tale strumento legislativo sia ratificato dal maggior numero di Stati. Il Comitè Maritime International è un organismo incaricato di redigere la maggior parte delle convenzioni marittime internazionali, sin dalla sua fondazione, nel lontano 1897.

 

Abele Carruezzo